Siete pronti a dover mangiare la farina di grillo cibi a base di insetti nei prossimi anni? Da tempo se ne parlava e ora diventa realtà. La farina di grillo o Acheta domesticus ha avuto il via libera da parte dell’Unione europea, che ha adottato un nuovo regolamento e dal 24 gennaio è scattato il via libera per il cibo con la farina di insetti contenente tracce di questa farina. In sostanza, il grillo domestico in polvere sgrassato fa parte del nuovo elenco degli alimenti Ue.

L’iter era iniziato nel 2020 da parte della Commissione Europea mentre nel 2022, l’EFSA aveva dato un parere sulla sicurezza della polvere parzialmente sgrassata di grillo.

Cibo insetti al via la vendita di quelli con farina di grillo

Per adesso solo la società Cricket One potrà mettere sul mercato il cibo basato sulla farina di grillo, per un periodo di 5 anni. L’approvazione è stata accolta bene anche dall’International Platform of Insects for Food and Feed, che ora vorrebbe puntare anche alla commercializzazione del verme minore della farina, o Alphitobius diaperinus, in forma congelata o liofilizzata. Infatti, questi insetti possono essere cotti, macinati e trasformati in polvere e farina per creare molte ricette. Anche di uso comune, come il pane, oppure per dare sapore ad alcuni piatti classici, come insalate, zuppe e altri alimenti. In realtà, l’elenco degli insetti commestibili è davvero lungo. Si va dalle larve, ma anche scarafaggi, vespe, calabroni, formiche, cavallette etc.

In quali alimenti si troveranno

La Fao aveva già anticipato che entro il 2050 a causa della siccità e i cambiamenti climatici, il fabbisogno di proteine non potrà più essere soddisfatto dagli allevamenti di carne che abbiamo oggi, ecco poerchè gli insetti diventano un’alternativa ricca di proteine ed economica in grado di garantire una dieta normale. Infatti, la produzione di proteine ​​di insetti utilizza molta meno acqua, terra ed energia rispetto a quelle che derivano dal bestiame.

Per le aziende, quindi, si tratterebbe di un ingrediente di qualità ma a basso costo.

Secondo un sondaggio Ixè/Coldiretti solo il 24% degli italiani sarebbe favorevole a mangiare farina di grilli, mentre in molti paesi non è affatto una stranezza. Nonostante tutto, non è da sottovalutare il pericolo di allergie. Secondo la New York Allergy and Sinus Centers non è raro presentare l’anafilassi mangiando grilli, soprattutto nelle persone che hanno già un’allergia ai crostacei. Ma le ricerche in merito sono ancora all’inizio.

Ma dove potremmo trovare d’ora in avanti la polvere di grillo su tutto il territorio dell’Unione europea? Si va dal pane e panini multicereali, cracker e grissini, prodotti a base di pasta ripiena o pasta, biscotti, salse, barrette di cereali, premiscelati per prodotti da forno, minestre e minestre concentrate o in polvere, prodotti trasformati a base di patate, latte in polvere, analoghi della carne, piatti a base di legumi e verdure, snack a base di farina di mais, quindi patatine. E ancora pizza, piatti a base di pasta, dolci al cioccolato, bevande simili alla birra, snack vari, frutta a guscio e preparazioni di carne. Insomma, in una vasta gamma di cibi che mangiamo ogni giorno.