Ebbene sì, una nuova interessante proposta si fa largo tra i meandri della burocrazia italiana. ChatGPT sul sito dell’INPS è il suggestivo scenario che si paventa. Gli scaffali polverosi potranno presto fare spazio all’intelligenza artificiale, abbandonando quindi quell’atmosfera kafkiana che da sempre contraddistingue i palazzi del nostro paese per accogliere paesaggi da romanzo di fantascienza.

ChatGPT e sito INPS, si può fare?

Il nuovo sito INPS sta per essere completamente rivoluzionato. Già all’opera diverse novità che renderanno la consultazione decisamente più agevole per i cittadini.

Ora però vuole fare anche di più e inserire sulla piattaforma anche il software IA sulla scorta di quello sviluppato da OpenAI. Del resto, quale occasione migliore per mettere in atto quello che questo tipo di tecnologia offre? La banca dati dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale è una miniera di informazioni. Documenti e fascicoli vari che si perdono negli infiniti archivi dell’ente e che la trasformazione digitale sta provando a recuperare. Si tratta di un lavoro lungo e complesso, ma assolutamente necessario.

La pandemia ha spinto molto in tal senso, rendendo possibile un approccio più agile alla progettazione, grazie al sostegno della tecnologia, in quel momento imprescindibile. Si è scoperto che tale approccio è utile anche senza lockdown. A tal proposito sono stati riprogettati ben 500 servizi online, cosa che ha dato un volto completamente nuovo al portale web. Ecco le parole di Massimiliano D’Angelo, responsabile della direzione centrale sistemi informativi e innovazione dell’Istituto:

“Abbiamo rimesso ordine rispetto al precedente sito, creando una lingua comune e interazioni più semplici che aiutano le persone a orientarsi. Lo abbiamo fatto con l’aiuto dei cittadini: più di diecimila persone che ci hanno dato feedback sull’interfaccia. Siamo passati da un sito dove i cittadini usavano motori di ricerca per arrivare alla pagine dei servizi a un sito più razionale e più semplice in cui partendo dal portale si può arrivare velocemente ai singoli servizi, ottimizzando pagine e contenuti in modo da avere una riduzione del carico sui nostri sistemi”.

Va da sé che, con un tale aiuto tecnologico, non solo i cittadini navigheranno con maggiore facilità all’interno del portale, ma lo stesso ente coordinerà al meglio le sue funzioni interne e saprà anche combattere in maniera più efficiente l’evasione.

La sfida dell’IA

Ormai tutti ne parlano, e ChatGPT potrebbe davvero rivoluzionare il mondo del lavoro. In particolare modo, le mansioni di concetto, quelle che hanno a che fare con numeri e dati, possono essere completamente controllate dall’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI. Ormai, infatti, già il 60% delle aziende l’ha implementata tra le sue funzioni. Lo stesso D’Angelo conferma le intenzioni del sito INPS in merito all’IA:

“Ci saranno vari rilasci nel corso dell’anno – dice D’Angelo – e alcuni riguarderanno anche l’intelligenza artificiale, che ci darà la possibilità di affiancare ai motori di ricerca standard un sistema di ricerca migliore”.

Naturalmente, il lavoro dell’uomo non andrà completamente sostituito, almeno per quanto riguarda i progetto dell’ente. Si tratterà quindi di un vero e proprio gioco di squadra, con l’IA a gestire l’enorme banca dati della piattaforma, e i lavoratori che dovranno adeguarsi a questo grande processo di digitalizzazione ormai in atto. Parole d’ordine: interoperabilità, ossia la capacità di scambiare informazioni anche con altri servizi, ma anche di creare questo giusto mix tra dipendenti e intelligenza artificiale. Tale rivoluzione si iscrive all’interno del grande progetto operato dal PNRR, il quale sta finanziando la grande opera che dovrà essere completata entro la fine di quest’anno.