La fuga dei cervelli non è finita. Donne ma soprattutto giovani continuano ad andarsene dall’Italia in cerca di un futuro migliore. Si tratta, soprattutto, di lavoratori qualificati, che vanno all’estero con la speranza di trovare un impiego migliore, non solo dal punto di vista dello stipendio ma anche di una carriera più aperta e motivante. A dirlo è il Rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, il quale ha evidenziato che a scegliere l’estero sono soprattutto giovani e donne, quelli meno tutelati dal mercato del lavoro.

Cervelli in fuga: ecco chi scappa dall’Italia per cercare lavori e stipendi migliori

Gli ultimi dati parlano chiaro. La comunità all’estero indica che ci sono quasi 6 milioni di italiani che nel corso degli anni si sono trasferiti, segnando persino un 91% in più. Di questi, un terzo rientra nella categoria lavoratori qualificati. Molte sono donne. Dal 2006, il numero di donne che si sono trasferite all’estero sono raddoppiate, invece nel 2022, tra gennaio e dicembre, il 44% delle partenze all’estero ha riguardato giovani tra 18 e 34 anni. Ma chi sono i cervelli in fuga? Si tratta di lavoratori, spesso qualificati come già anticipato, che non trovando possibilità di lavoro vanno a caccia di nuove opportunità all’estero. Per l’Italia si parla di un danno economico dell’1% del Pil all’anno. Soprattutto se si pensa agli investimenti in formazione per la crescita dei talenti che poi vanno a produrre reddito all’estero.

D’altro canto, però, ci sono anche quei cervelli che dopo qualche anno tornano in Italia. Tra il 2012 e il 2021, il numero dei rimpatri è raddoppiato e da 29mila sono diventate 75 mila. Come scrive il Corriere della Sera, si tratta di una questione legata alla tassazione agevolata, che ora dovrebbe rallentare come impone il nuovo decreto sul Fisco. Quindi tornare potrebbe non convenire più.

Si fugge ancora anche dal Sud

Oltre che all’estero, si fugge anche dal Sud. Nel 2022 i numeri sono tornati a salire. Si parla di 1 milione e 484 mila persone, una crescita del 4% rispetto al 2021. Molti giovani del Sud vanno a cercare fortuna al Nord. Tra le regioni più attrattive ci sono Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. Il report sottolinea anche che la mobilità italiana risulta un po ‘complessa, perché i movimenti ci sono sia dal Sud verso il Nord, che dalle aree periferiche alle aree urbane o il contrario. Insomma, per lavorare ci si sposta e non è solo la fuga di Cervelli a creare flussi interessanti, ma anche quelli all’interno del nostro paese. Tornare in Italia, spesso, non è affatto vantaggioso, ecco perché se da un lato molti decidono di rientrare, magari per lavorare nelle aziende migliori, altri restano nel paese dove hanno trovato lavori e stipendi migliori.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a tal proposito ha detto:

«Lavorare all’estero, per i nostri giovani, è una grande opportunità di crescita umana e professionale e deve essere una scelta libera, non un obbligo di fatto. Quando non si riesce a riportare nel nostro Paese professionalità, esperienze, risorse umane, è l’intera comunità che viene impoverita»

Riassumendo

  • Continua il fenomeno della fuga dei cervelli come ha evidenziato il Rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes
  • Sono soprattutto le donne e i giovani quelli interessati dal trasferimento all’estero per trovare condizioni di lavoro migliori
  • Spesso si tratta di lavoratori qualificati.