La coltivazione nel nostro paese come in tutti gli altri, è fortemente condizionata dal clima. Stavolta la brutta notizia arriva per castagne e marroni. A quanto pare, le forti piogge e i veri e propri alluvioni che si sono scatenati sul nostro paese stanno mettendo a dura prova questi prodotti. Naturalmente, si parla di pesanti conseguenze su tutta l’economia del settore, ma sono soprattutto i marroni a correre i rischi più alti.

Un settore messo in ginocchio

Il settore relativo alla raccolta di castagne e marroni rischia di finire davvero in ginocchio.

Se il clima delle scorse settimane ha giovato non poco ai funghi, tanto che si è parlato di vero e proprio record, per l’economica che ruota invece intorno a castagne e marroni le cose si complicano. Sono soprattutto gli alluvioni di maggio in Emilia Romagna e Toscana a far pagare dazio a tale settore. A quanto pare, a soffrirne particolarmente sono proprio i marroni, ossia un diverso tipo di castagni di forma più grossa e tondeggiante rispetto alle castagne classiche. Una delle zone più feconde e allo stesso momento ora più in difficoltà è il Mugello. La denuncia arriva dai sindaci dei comuni colpiti dalle frane, con la conseguenza che ora i castagneti si stanno seccando oltre ogni più pessimistica previsione.

Nelle zone interessate dall’alluvione la situazione si presenta quindi alquanto drammatica. Il Sindaco dell’Alto Mugello,  Marradi Tommaso Triberti, ha infatti affermato che tale vicenda “sta fiaccando la resistenza del nostro territorio. Il nostro castagneto è sparito, ma ora il problema si sta estendo: i castagni non sono produttivi, stanno seccando”. Stessa situazione a Palazzuolo sul Senio: “Ora anche da noi i castagni stanno seccando”, dice il Sindaco Gian Piero Moschetti, “Non sappiamo perché, ma qualcosa sta succedendo”. Si tratta quindi di un problema che rischia davvero di mettere in ginocchio l’intera produzione nelle zone interessate.

Castagne e marroni a rischio raccolta

A dare probabilmente il colpo di grazia sull’ottimismo di coloro che volevano gustarsi castagne e marroni anche quest’anno, ci ha pensato Elvio Bellini, docente alla facoltà di Agraria dell’Università di Firenze e presidente dell’Associazione Centro Studi e Documentazione sul Castagno di Marradi, uno dei massimi esperti di castanicoltura a livello internazionale. Ecco le sue parole a riguardo:

“Ho visto con i miei occhi i gravi danni causati dalle frane: sono spariti interi castagneti. Il castagneto coltivato in montagna è più fragile di un bosco, gli alberi sono più radi, e mentre in passato i terreni erano più curati dagli agricoltori, con fossette per la regimazione delle acque, ora non più. I castagneti marginali saranno abbandonati e stimo in quasi un 20% le aree che hanno subito danni”. 

Numeri davvero catastrofici che danno la misura del problema relativo alla raccolta di castagne e marroni nel nostro paese. Il motivo di tale problema è da riscontrarsi nel distaccamento dell’apparato radicale del terreno provocato dagli smottamenti. Purtroppo, la situazione rischia di essere ancora peggiore per il prossimo anno, proprio a causa di queste motivazioni che si faranno sentire ulteriormente nel raccolto del 2024.

“Gli smottamenti hanno causato il distacco dell’apparato radicale dal terreno e non essendo mai piovuto, le radici si sono seccate”.

La conclusione a cui arriva il professore è tanto drammatica, quanto realistica. La nostra economia si regge su tanti settori e la carenza di uno di questi può pregiudicarne altri. Mente il turismo in Italia si crogiolava su buoni numeri, con gli stranieri che non badavano a spese, purtroppo dobbiamo evidenziare che altri settori stanno pagando dazio e i tanti rincari che stanno aumentando il costo della vita certamente non faciliteranno la ripresa del nostro Paese.

I punti chiave…

  • gravi problemi per la raccolta di castagne e marroni, dopo gli alluvioni di maggio;
  • gli esperti lamentano ripercussioni ancora più pesanti per il raccolto del 2024;
  • tra le zone più colpite c’è il Mugello, il quale ha perso i suoi castagneti.