Alla fine la svolta è arrivata davvero. Ieri è stata approvata la direttiva Ue sulle case Green da parte del Parlamento europeo. Ciò significa che entro il 2030, tutte le case dovranno essere almeno in classe energetica E, mentre dal 2033 in classe D. Lo scopo è arrivare all’intera ristrutturazione dell’intero parco immobiliare europeo entro il 2050. Questo per l’obiettivo delle emissioni 0, anche se i negoziati sono ancora aperti e quindi non si tratta del testo definitivo. Ma che cosa cambia, in sostanza, con il voto favorevole di ieri? Chi dovrà ristrutturare casa e quanto costeranno gli interventi?

Case Green, direttiva europea approvata, cosa cambia

Nella Energy Performance Building Directive, tutti gli immobili residenziali sono divisi in vecchi e nuovi.

Entro il 1 gennaio 20230 dovranno essere tutti in classe E e dal 2033 in classe D. Per arrivare a queste classi, i proprietari degli immobili dovranno eseguire degli interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione e pannelli solari. I nuovi immobili, invece, dovranno essere a emissioni 0 entro il 2028, per gli edifici di proprietà o gestione pubblica la data è fissata al 2026. Per gli edifici della pubblica amministrazione la data sarà dal 2027 in classe energetica E ed entro il 2030 in classe energetica D.

Altre regole sono:

  • Pannelli solari obbligatori in tutti gli edifici pubblici e non residenziali dal momento in cui la direttiva sarà recepita
  • Divieto dei bonus edilizi dal 2024 per le caldaie individuali con combustibili fossili e dopo il 2035 si prevede lo stop al riscaldamento degli edifici con combustibili fossili.

Ad essere esclusi dalla direttiva Ue sulle case green sono gli edifici storici, i luoghi di culto, le case popolari, gli immobili autonomi sotto i 50 metri quadri e le seconde case, ma anche siti industriali, officine, fabbricati temporanei con un di utilizzo di meno di due anni.

Costi per la ristrutturazione e chi dovrà farlo

Nella direttiva si prevedono tre strade per raggiungere l’obiettivo 0 emissioni.

O quando l’immobile viene venduto o quando viene sottoposto a ristrutturazione complessiva o quando viene firmato un nuovo contratto di affitto. Nel testo si sottolinea che “I Paesi Ue stabiliranno le misure necessarie per raggiungere questi obiettivi nei rispettivi piani nazionali di ristrutturazione”.
Tra le novità, appunto, il fatto che gli impianti solari diventano obbligatori in tutti i nuovi edifici pubblici e nei nuovi edifici non residenziali. Ogni stato membro può esentare fino al 22% degli immobili come monumenti, case vacanze o seconde case abitate meno di 4 mesi l’anno, palazzi storici e chiese.

Sarà poi il mercato a constatare la perdita del valore di mercato di immobili non a norma.
Per quanto riguarda le caldaie a gas, il primo obiettivo è già dal 2024 ossia il il divieto di agevolazioni per l’installazione di apparecchi alimentati a combustibili fossili. Di cui però non fanno parte i sistemi ibridi e le caldaie certificate.
In Italia almeno 1,8 milioni di edifici prevedono un intervento prioritario. Per i proprietari, quindi, il costo per gli interventi di ristrutturazione si attesta di circa 10mila euro.
Con l’approvazione alla plenaria della direttiva Ue ora è possibile iniziare il negoziato con il Consiglio per arrivare a un testo finale e infine al recepimento dei paesi membri.