Si torna a parlare di Case Green, dopo il voto favorevole la scorsa settimana da parte della Commissione per Industria, ricerca, energia. In un futuro neanche troppo lontano, molti proprietari di case saranno obbligati a ristrutturare gli appartamenti in cui vivono. Tutti i passaggi saranno fissati entro la primavera, ma è chiaro che si sta andando verso un cambio netto.
Entro il 20230, infatti, tutte le abitazioni in classe energetica G o F dovranno per forza passare alla E, che ha consumi sicuramente minori, compresi tra 91 e 120 kWh.

Ma non è finita qui. Entro il 2033, si dovrà poi passare alla lettera D, in modo da arrivare al 2050 alla soglia delle zero emissioni. Quali sono gli immobili che dovranno applicare questa direttiva? Si tratta di tutti gli edifici a scopo residenziale ma anche quelli residenziali statali che dovranno arrivare alla classe E nel 2027.

Case Green, chi dovrà ristrutturare la casa e le nuove regole Ue

Secondo Mutuionline, almeno il 78% degli immobili presenti in Italia dovranno essere messi in regola. In particolare quelli che appartengono alla classe E e dovranno passare alla classe D entro il 2033. Senza contare le 27 milioni di abitazioni residenziali che appartengono alla classe G o F. Per ogni appartamento bisognerà spendere 20mila euro, per un giro d’affari di 540 miliardi di euro e almeno 7mila immobili da ristrutturare ogni giorno per arrivare alle cifre volute dalla Ue. In Italia, e di questo si è già parlato, servirebbero 630 anni per passare alla classe E e 800 anni per la “D” secondo i numeri dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili).

Difficile ad oggi pensare, almeno per il panorama italiano, di riuscire ad arrivare al compimento delle ristrutturazioni energetiche entro le date indicate. In più, c’è anche il problema della differenza delle classi energetiche italiane rispetto a quelle volute dalla Commissione. Infatti, ogni paese ha una classe propria che può variare da quelle di altre nazioni.

Per questo motivo, è attesa anche una versione uniforme di tutti gli Stati membri delle classi energetiche.

Prossimo iter

Per quanto riguarda gli immobili esclusi dalla direttiva Green, quindi quelli esonerati dalla ristrutturazione, si parla di immobili di “pregio artistico e storico”, i luoghi di culto, tutte le seconde case e quelle che non raggiungono i 50 metri quadrati.
Ma quali sono i prossimi step dell’iter burocratico legato alle case green? Il provvedimento, ora andrà al voto dell’Assemblea plenaria del Parlamento Ue, prevista dal 13 al 16 marzo. In seguito, avrà inizio il negoziato tra le istituzioni europee, Parlamento, Commissione e Consiglio, che porterà a ulteriori novità. Per arrivare infine al recepimento di ciascun Paese membro dell’Eurozona.

Ad oggi, non si può ancora dire con certezza quante case dovranno sostituire le caldaie, cambiare infissi o isolare il palazzo con cappotto termico. Ma i primi dati fanno paura. Ciò perché Bruxelles non ha ancora deciso come classificare le abitazioni, quindi sarà molto importante la classificazione europea uniformata per capire come ci si dovrà muovere.