A rischio la produzione di carta igienica, tovaglioli e rotoli. La situazione è grave in quanto i costi dell’energia sono troppo alti. Molti stabilimenti cartari si sono già fermati o hanno ridotto l’attività mentre altri si fermeranno nei prossimi giorni. Il rischio è lo stop generalizzato dei produttori italiani di carta.

A rischio produzione carta igienica, tovaglioli e rotoli

Lorenzo Poli, presidente di Assocarta, ha descritto la gravissima situazione in cui si trovano le aziende cartarie al momento. Non si sono fermate per la pandemia, denuncia, ma potrebbero farlo adesso a causa dello shock energetico.

Aggiunge che si rischia uno stop generalizzato dei produttori italiani di carta compresi tovaglioli, carta igienica, rotoli e non solo. Il problema sono i costi salatissimi delle bollette elettriche per i quali le aziende producono in perdita. Conviene quindi lo stop per non rimetterci.
La produzione intanto è già scesa del 30% e le imprese stanno valutando sul da farsi nel caso in cui i prezzi continuino a salire. Il timore è giunto qualche giorno fa quando il prezzo del gas naturale ha toccato i 340 euro per megawattora. Poi è fortunatamente tornato a 170 Mwh. Quindici mesi fa era invece di 18-20 euro a Mwh. L’energia comunque stava già salendo prima della guerra ma il conflitto ha fatto schizzare le quotazioni. Ovviamente i settori più energivori come le cartarie sono state le prime aziende a rimetterci. Una delle più grandi cartiere d’Italia la ProGest ha annunciato qualche giorno fa la chiusura di sei cartiere. Per questo si è fermata la produzione di carta ondulati e tissue ovvero della carta per uso domestico (carta igienica, rotoli e tovaglioli). La prossima settimana, poi, l’azienda veneta deciderà se riprendere o meno la produzione.

Non solo carta igienica, rotoli e tovaglioli: ecco gli altri prodotti a rischio

A rischio ci sono anche gli imballaggi di ogni genere non solo carte igieniche sanitarie e per gli imballaggi.

Anche le carte grafiche per editoria/informazione e tutta l’economia legata al riciclo della carta.
Il nostro paese, ricordiamo, produce tra i 9,5 ed i 10 milioni di tonnellate di carta e in Europa l’Italia è prima per la produzione di carta igienica. Massimo Medugno, direttore di Assocarta, spiega che tale industria è importantissima per il paese. Con lo stop le ripercussioni si avranno ovunque: dall’aumento dei prezzi fino alla catena del riciclo. Medugno quindi invita il governo a diversificare le fonti dalle quali ci si approvvigiona di gas. Chiede inoltre un decreto sul biometano che viene prodotto dalle aziende agricole, non produce anidride carbonica e aiuta la decarbonizzazione. Infine chiede che si anticipino immediatamente i benefici per le aziende.
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