Tempi duri per chi era abituato a pagare la tassa sulla tv in bolletta. Da ormai qualche anno siamo abituati a pagare il Canone Rai con le bollette della luce. Era il 2015 quando Renzi decise di affrontare l’evasione della nota tassa imponendo di inserirla nella fattura della luce in modo che chi non pagava il canone Rai era poi costretto a pagarlo, almeno di fatto. Di recente, però, il ministro Giorgetti, aveva lasciato intendere che l’obiettivo del Governo è quello di togliere il canone dalla bolletta e trovare un altro modo per farlo pagare.


Oggi, per il Canone Rai si pagano 90 euro l’anno. Il pagamento avviene proprio con fattura della luce, in dieci rate da gennaio a ottobre. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva detto che bisognerebbe trovare un altro strumento senza però lasciare trasparire altri dettagli.

Canone Rai in bolletta addio? Che cosa potrebbe cambiare e i rischi per Torino

Va detto che secondo il report Media & Entertainment italiano e mondiale di Mediobanca, l’Italia ha uno dei canoni più bassi d’Europa, soprattutto rispetto ad alcuni paesi come Germania e Francia. Con 8, 9 miliardi di euro, la tv tedesca pubblica ha il giro d’affari più elevato. Il triplo rispetto all’Italia. Sul podio si trovano anche la Gran Bretagna e la Francia.
L’idea, comunque, è che entro una certa data, forse già dal 2024, il canone Rai sarà tolto dalla bolletta della luce e sarà pagato usando un altro strumento.

Sganciarlo dalla bolletta potrebbe voler dire facilitare l’evasione fiscale

Intanto, è già scattato l’allarme da parte dei dipendenti Rai di Torino. Infatti, se il Governo decidesse di togliere il pagamento del balzello dalla bolletta, si teme che la gente tornerà a non pagarlo e di conseguenza l’azienda potrebbe decidere di tagliare i rami secchi.

Una preoccupazioni in più per la sede di Torino. Come riporta Torino Today, infatti, la proposta di evitare il pagamento del canone in bolletta è una proposta che se si avverasse potrebbe avere un peso per i conti dell’azienda pubblica per la sede di Torino.

Il canone peserebbe del 70% per l’azienda pubblica e sganciarlo dalla bolletta potrebbe voler dire facilitare l’evasione fiscale.
Insomma il salvataggio della sede Rai di Torino potrebbe essere strettamente legata proprio a questo. Il canone sembra diventare di fondamentale importanza. Ovviamente anche le produzioni hanno un impatto non da escludere. Molti programmi, però, sono stati spostati nella sede di Milano.
I sindacati, quindi, stanno chiedendo che l’azienda chiarisca che cosa accadrà per la sede Rai di Torino, si attende un prossimo incontro il 5 aprile.