Non è passata inosservata l’assenza di Giuseppe Conte ai funerali di Berlusconi, ma il leader del Movimento 5 Stelle guarda già oltre e si concentra nuovamente sul reddito di cittadinanza, la cui cancellazione sarebbe un vero e proprio disastro sociale. Secondo l’ex premier, infatti, la revisione che sta attuando il Governo era doverosa, ma ciò non significa che sarà sufficiente ad evitare la catastrofe.

Una manifestazione per non mollare

È stata la grande novità introdotta dai grillini, ma ora tutto cambia.

Con il nuovo Governo Meloni non c’è più spazio per il reddito di cittadinanza, sostituito da altre misure assistenziali che però non soddisfano i detrattori della premier. Tra questi il più agguerrito rimane Giuseppe Conte. L’ex premier è stato l’unico politico di spicco a non presenziare ai funerali di Berlusconi, ma intervistato ha dichiarato che si è astenuto proprio per rispetto del Cavaliere. Secondo la sua prospettiva, sarebbe stato ipocrita da parte sua partecipare al commiato dopo aver intrapreso una tale guerra con tutto il centrodestra. Non mancano i maliziosi, i quali asseriscono che la sua assenza è stata semplicemente dettata dall’esigenza di racimolare qualche voto in più.

Ad ogni buon conto, la politica torna ad occuparsi di fatti stringenti e fra tutti spicca il reddito di cittadinanza. Dal primo luglio le cose cambiano, ma ci saranno alcuni soggetti che potranno continuare a prenderlo anche per tutto il 2024. Si chiamerà assegno di inclusione e lo percepiranno i soggetti inoccupabili, ossia le persone non attivabili al lavoro di età compresa tra i 18 ed i 59 anni. Rientra in questa casistica il cittadino con una patologia o una condizione invalidante che non gli consente di avere un’occupazione professionale. La durata del nuovo reddito di cittadinanza sarà di 18 mesi prorogabili per altri 12 mesi.

Reddito di cittadinanza, la furia di Conte

Secondo le statistiche, l’assegno di inclusione avrà un numero di interessati molto più basso rispetto al reddito di cittadinanza, visti i tanti paletti messi dal Governo.

Ciò comporterà un calo degli aiuti. Le analisi ci dicono che saranno circa il 40% in meno le famiglie che potranno usufruirne l’anno prossimo. La riduzione per le famiglie straniere sarà invece addirittura di due terzi. Durante la manifestazione Basta Vite Precarie tenutasi a Roma sabato 17 giugno, Conte ha tuonato contro lo stato Governo accusando il centrodestra lasciare i poveri in balia di sé stessi. Ecco le parole dell’ex premier:

“La partita non finisce pari e patta solo perché il governo si è accorto che, al di là degli slogan e del furore ideologico, sarebbe stato un disastro sociale abolire il reddito di cittadinanza. Quella revisione che hanno fatto metterà sul lastrico i cosiddetti occupabili, categoria astratta. Andare a dire a chi non ha di che mangiare, a chi non trova lavoro, e non ha neppure un corso di formazione, che verranno abbandonati dallo Stato”. 

Conte infatti si interroga sui potenziali occupabili. Di chi si tratta? Come può il Governo etichettare così facilmente una porzione di cittadini e dividere la popolazione tra chi può lavorare e chi non può? Al di là delle patologie fisiche, infatti, ci sono tante altre motivazioni che non permettono a molti italiani di trovare un posto di lavoro. Ecco perché la cancellazione del reddito di cittadinanza rischia di scatenare una vera e propria catastrofe sociale.

Riassumendo…

  • Conte attacca il Governo sul reddito di cittadinanza;
  • la revisione con l’assegno di inclusione non è sufficiente;
  • abbandonando i poveri senza lavoro al loro destino si rischia il disastro sociale.