Sta per entrare il penultimo mese dell’anno 2023. Le scadenze fiscali novembre 2023 sono, dunque, alla porta per bussare. Il punto è che non chiedono permesso.

L’ingorgo è il giorno 30, anche se quest’anno c’è la possibilità (non per tutti) di rinviare a gennaio 2024 il secondo o unico acconto imposte 2023 e di poterlo anche rateizzare (massimo 5 rate). Non può mancare il giorno 16 in cui cadono il versamento delle ritenute operate dai sostituti d’imposta nel mese di ottobre ed altri appuntamenti alla cassa.

Alla cassa già il giorno 16

Nel calendario delle scadenze fiscali novembre 2023, la prima tappa è il giorno 16 (giovedì). C’è la liquidazione e il versamento IVA riferita al mese di ottobre 2023 per chi fa la liquidazione mensile. C’è anche la liquidazione e versamento IVA del 3° trimestre dell’anno per coloro che, invece, fanno la liquidazione trimestrale.

Alla cassa per pagare la rata per chi ha scelto il pagamento dilazionato delle imposte (saldo 2022 e primo acconto 2023).

I sostituti d’imposta versano le ritenute operate nel mese di ottobre 2023. I lavoratori autonomi iscritti alla gestione artigiani e commercianti pagano la terza rata dei contributi INPS anno 2023 dovuti sul reddito minimale.

Scadenze fiscali novembre 2023, ingorgo di fine mese

Gli appuntamenti più importanti nel calendario scadenze fiscali novembre 2023 ricadono il giorno 30.

Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2024)

Entro questa data deve essere presentata la Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022). In dettaglio, chi non ha fatto o non ha potuto fare il 730 (in scadenza lo scorso 2 ottobre 2023) deve inviare il Modello Redditi.

Dopo il 30 novembre si hanno ancora 90 giorni di tempo per la presentazione (quindi entro il 28 febbraio 2024). In tal caso il modello è “tardivo” e si deve pagare una sanzione di 25 euro (codice tributo 8911).

Presentandola oltre il 28 febbraio 2024 scatteranno le sanzioni per omessa dichiarazione redditi (art. 1 D. Lgs. n. 471/1997).

Secondo o unico acconto imposte 2023

Il 30 novembre è anche in scadenza il secondo o unico acconto imposte 2023.

E scade anche quello per i contributi INPS eccedenti il minimale come da Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022).

Il pagamento è in unica soluzione, nel senso che non si può rateizzare. Tuttavia, c’è l’eccezione. Infatti, almeno per quest’anno, il decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio 2024, concede la possibilità di rinviare a gennaio 2024 l’acconto novembre 2023. La chance è riservata solo a persone fisiche titolari di partita IVA che per l’anno d’imposta 2022 dichiarano reddito complessivo non superiore a 170.000 euro.

Questi contribuenti possono pagare l’acconto novembre 2023, in unica soluzione entro il 16 gennaio 2024 (senza interessi) oppure in massimo 5 rate (dal 16 gennaio 2024 al 16 maggio 2024, con interessi dalla seconda rata). Sono esclusi da questa possibilità i contributi previdenziali.

Rottamazione cartelle, si paga la seconda rata

Infine, nelle scadenze fiscali novembre 2023, il giorno 30 segna anche il versamento della seconda rata rottamazione cartelle.

La scadenza interessa coloro che hanno ricevuto comunicazione di accoglimento entro il 30 settembre 2023 e che nella domanda hanno scelto il pagamento rateale (massimo 18 rate). Se non si paga entro il 30 novembre 2023, si hanno altri 5 giorni di tempo per farlo (quindi, entro il 5 dicembre). Se non si paga nemmeno entro i 5 giorni, si decade dalla sanatoria.

Trovi qui, un vademecum sui rischi per chi non paga le rate della rottamazione cartelle.

Riassumendo…

Nel calendario scadenze fiscali novembre 2023, bisogna segnare le seguenti principali date:

  • 16 novembre
    • scadenza versamento ritenute operate dai sostituti d’imposta a ottobre 2023
    • versamento liquidazione IVA mensile di ottobre 2023
    • versamento liquidazione IVA 3° trimestre 2023
    • versamento contributi INPS anno 2023 sul reddito minimale (terza rata)
  • 30 novembre
    • Modello Redditi 2023 (anno d’imposta 2022)
    • secondo o unico acconto imposte 2023 (con possibilità per alcuni di rinvio a gennaio 2024)
    • secondo o unico acconto contributi INPS eccedenti il minimale come da Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022)
    • seconda rata rottamazione cartelle (per chi ha scelto il pagamento rateale).