Il caldo estremo in Italia ha le ore contate ma intanto per chi lavora è in arrivo il protocollo per fronteggiare l’emergenza clima sul lavoro. Un problema non da poco, visto che con queste temperature tropicali, lavorare normalmente diventa un problema enorme, che mette a rischio anche la salute. Il nuovo protocollo si può riassumere con la cassa integrazione per alcune categorie di lavoratori, in caso di temperature estreme, lo stop del lavoro in caso di calori eccessivi e la revisione dei turni.

Cassa integrazione e sospensione lavoro per alcune categorie

Il testo, a cui partecipano il ministero della Salute, Inps, Inail, e che ha lo scopo di limitare i rischi derivanti dagli effetti del cambiamento climatico, vuole anche tutelare i lavoratori dalle alte temperature che possono compromettere la salute. Il protocollo, inoltre, dovrebbe essere essere recepito in un decreto.
Nel dettaglio si parla di linee guida per chiedere la cassa integrazione ordinaria per gli eventi meteo straordinari
Per quanto riguarda la cassa integrazione in caso di eventi meteo estremi, questa si può chiedere se si supera la soglia di 35 gradi. L’Inps ha chiarito che la Cigo si può chiedere anche sotto i 35 gradi se si lavora sotto il sole o se l’umidità aumenta la temperatura percepita. La Uil chiede, quindi, che la soglia venga abbassata a 33 gradi.

Possibile anche il ritorno dello smart working per quei lavori che si possono svolgere anche da casa. In questo modo si eviterebbero gli spostamenti giornalieri delle persone durante il giorno, nelle ore più calde. La soluzione era stata paventata da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria. Ovviamente si tratterebbe di una misura solo per quei lavori che possono operare da casa.

Turni da rivedere in caso di caldo estremo

Nella bozza si parla anche dei turni da rivedere in caso di caldo estremo, valutando alcuni aspetti come età, fattori di rischio, presenza di patologie croniche e mansioni svolte.

In base ai rischi e ai casi specifici, quindi, il datore di lavoro deve intervenire per ridurre l’esposizione diretta dei lavoratori alle temperature molto alte, spostando i turni in orari più freschi o organizzando delle pause.

Nel caso del lavoro nei campi, ad esempio, si potrebbe valutare lo stop al lavoro dalle 10 alle 18. Importante sarà anche valutare le condizioni di salute del personale. Gli over 65, chi ha patologie cardiache, le donne in gravidanza, ad esempio, dovranno essere impiegate in attività meno pesanti e con più pause. Ogni caso è a sè, per cui vanno valutati in base alle condizioni soggettive.

Caldo estremo: turni, smart working e Cigo, le nuove regole anti afa

Le aziende, inoltre, dovranno anche formare i lavoratori sui rischi legati al caldo e sulla prevenzione dagli infortuni. Intanto, il caldo di questi giorni ha le ore contate anche al Sud. Se al Nord e al Centro, i valori stanno già scendendo, nelle prossime ore anche al Meridione si dovrebbero notare dei miglioramenti.

Riassumendo

  • Il caldo estremo incide negativamente anche quando si lavora
  • Per questo il governo ha pensato a un protocollo per tutelare i lavoratori durante in caso di eventi meteo estremi
  • Si parla di cassa integrazione per alcune categorie di lavoratori se la temperatura raggiunge 35 gradi
  • Di turni e più pause soprattutto per lavoratori che hanno patologie croniche, ma anche in base all’età
  • Si considera anche la passività di lavorare in smart working per quei lavoratori che possono svolgere il lavoro da casa.