È stata una grande successo nella sua prima stagione visibile su Netflix, ma Cabinet of Curiosities 2 si preannuncia ancora più terrificante e avvincente. Intanto, Guillermo Del Toro fa la lista dei preferiti, il top del top secondo i suoi sogni di regista. Ecco quindi chi vorrebbe a dirigere gli episodi della seconda stagione dello show.

Ci scherza il regista de Il Labirinto del Fauno (solo per citare uno dei sui tanti successi), affermando che in realtà non vuole svelare tutti i dettagli dei prossimi cineasti che lavoreranno alle nuove puntate.

Ma quindi è ufficiale? In realtà no, ma le speranze sono tante.

Cabinet of Curiosities 2, ci sarà davvero?

Al momento non c’è nulla di ufficiale, ma il cineasta se lo augura. La prima stagione è stata composta da 8 episodi, uno più bello dell’altro. La serie antologica ha dato la possibilità agli artisti di sperimentare senza paletti, e la piena libertà che è stata data loro è stata una delle cose più apprezzate dalla critica, in quanto si sono potuti esprimere con la massima creatività. Del resto, con Del Toro a fare da presentatore e ideatore del progetto, c’era da aspettarselo. Ecco cosa ha detto Del Toro in merito alle sue preferenze registiche per il progetto Netflix:

Ho una lista. Ad esempio, per la prima stagione abbiamo provato a reclutare Jayro Bustamente ma non ci siamo riusciti a causa del COVID. Poi c’è Isaa Lopez: stava per dirigere uno degli episodi della prima stagione, ma poi è stato preso per la prossima stagione di True Detective e non ha potuto essere dei nostri. Sulla lista c’è anche Boots Riley, e Larry Fessenden è al cento per cento dei nostri, perché penso che sia fenomenale…A dirla tutta, potrei darvi l’elenco completo e rovinarvi la sorpresa, ma non lo farò!”

I registi preferiti da Del Toro, ecco le sue parole

Come dicevamo, l’intervista rilasciata dal regista statunitense è abbastanza ricca di spunti.

Soprattutto per i più cinefili, coloro che vogliono scoprire le curiosità più succulente dei propri cineasti preferiti. Ed ecco quindi che lo stesso Del Toro, al di là delle sue dichiarazioni su Cabinet of Curiosities 2, si lascia andare ad alcune interessanti osservazioni in merito ai colleghi che stima di più:

“Tutta la mia carriera, anche nelle fasi iniziali, è stata dedicata al supporto della comunità dei registi. E l’ho sempre fatto in passato, al cinema ho supportato autori come Jorge Gutierrez di ‘Book of Life’ o Andy Muscetti di ‘La madre’ o Juan Antonio Bayona di ‘Orphanage’, producendo i loro film. Ma con una serie antologica puoi supportare otto registi in un colpo solo. Abbiamo creato un parco giochi nel quale ogni autore ha il pieno controllo della propria opera: se sali a bordo, puoi anche essere libero di non essere d’accordo con le mie decisioni, ma io ti darò comunque tutto il supporto possibile in modo che tu possa creare un’ora di horror in piena libertà. Mi piace questo ruolo perché penso che mi si addica ora che ho 58 anni e 30 anni di carriera alle spalle. È un miracolo riuscire ad avere la carriera che ho avuto io, mi sento incredibilmente fortunato quindi voglio fare il possibile per le nuove leve.”

Il lavoro di Del Toro in veste di produttore è ormai noto a tutti e bisogna infatti riconoscergli anche una grande qualità nel fare da talent scout per nuove leve. Sotto la sua supervisione sono infatti usciti cineasti da lui stesso citati che possono vantare già una buona carriera, ma che probabilmente sapranno fare ancora meglio negli anni a venire. La speranza che gli altri produttori, come aveva fatto già Del Toro, gli lasceranno piena libertà creativa.