Entra nel vivo il lavoro sugli emendamenti per la conversione del decreto bonus e cessioni credito. La commissione Finanze potrebbe ripensarci e proporre nuovi cambiamenti che coinvolgeranno case, villette e altri sconti in fattura.

Bonus e cessioni credito

Dopo i passaggi preparatori dei giorni scorsi, finalmente l’emendamento sulla legge di conversione sta per emettere le sue sentenze e prendere decisioni importanti che coinvolgeranno diversi aspetti non solo dell’edilizia libera, ma anche per la proroga a lavori per villette e abitazioni inifamiliari.

In attesa di le votazioni inizieranno a seguito delle segnalazioni dei parlamentari, vediamo quali sono le possibili modifiche che è lecito attendersi. Partiamo innanzitutto dalla proroga alle villette: l’idea è quella di spostare il termine, fissato per ora al 31 marzo, per tutte quelle unità che al 30 settembre scorso avevano già raggiunto il 30% dei lavori. I partiti vogliono il rinvio, anche per evitare la perdita di agevolazioni a cantieri particolarmente lenti, ma il governo professa calma, poiché l’intervento potrebbe avere un costo eccessivo.

Altro passaggio importante è quello relativo alle cessioni delle spese 2022. Si chiede più tempo anche in questo caso, ma la scadenza del 31 marzo non sarà prorogata. La soluzione potrebbe essere quella di offrire la possibilità di comunicare la cessione anche prima della conclusione dell’accordo, a patto che l’istruttoria risulti già avviata. Un capitolo importante è quello riguardante i sequestri: a battere particolarmente su questo punto ci sono Fratelli d’Italia e Forza Italia. Tali partiti si stanno infatti concentrando sulla questione delle conseguenze dei sequestri di crediti di imposta. Qualora si dimostri di aver acquisito il credito di imposta in buona fede, non saranno perseguiti per sequestro preventivo.

Più certezza per l’edilizia libera

Caldaie e infissi sono un altro snodo cruciale in merito al dibattimento su bonus e cessioni credito. La problematica, in questo caso, riguarda tutti quei lavori con acconti pagati prima del 16 febbraio, ma con prodotti ancora da installare.

Quale soluzione adottare? La più percorribile al momento sembra essere quella di legare l’avvio dei lavori al pagamento dei bonifici. Anche in questo caso, quindi, sarà necessaria una modifica del decreto, al fine di scongiurare un nuovo blocco dei lavori e consentire maggiore libertà all’edilizia, settore già sotto pressione per le questioni legate sempre al superbonus 110.

In questo caso, quindi, si prevede l’utilizzo di un’autocertificazione che possa consentire di dimostrare il rispetto dei termini di legge, mantenendo in questo modo lo sconto in fattura. Sempre a proposito di bonus, cessioni di crediti e sconti in fattura, si dibatte anche per diverse categorie di lavori. Ad esempio, si vaglia soluzioni per proteggere i sismabonus attivati nelle aree terremotate, così come il Terzo Settore e le Onlus.