Un piano per contrastare, o quantomeno per contenere, il rincaro sul costo del carburante. Il governo Meloni, vista la marcia praticamente da cavalleria del costo della benzina e del gasolio, pensa a un colpo di volante imprevisto.

Il ragionamento è ormai inevitabile. Perché la soluzione del taglio delle accise targato Draghi non ha funzionato, per costi (circa 9 miliardi di euro) e impellenze (dirottamento di risorse verso altri fronti caldi). E, per questo, l’iniziale proroga decisa dal nuovo esecutivo ha occupato lo spazio di un mattino, con una revoca che ha seguito a una prima decurtazione del taglio deciso (da oltre 30 centesimi ad appena 18) coadiuvata dal rientro progressivo dei costi entro limiti accettabili.

I rischi connessi all’aumento dei prezzi

Il problema è che la nuova ascesa dei prezzi (con un self in autostrada che supera ormai i 2 euro al litro) rischia di trascinare con sé una serie di problematiche derivate, in primis un pericoloso rialzo generalizzato sui costi dei beni primari. E questo per un motivo decisamente semplice: la quasi totalità delle merci giunge a destinazione dopo aver viaggiato su strada. E questo significa costi esorbitanti per autotrasportatori e centri di distribuzione.

Un problema simile era emerso già un anno e mezzo fa, quando la prospettiva di uno sciopero degli autotrasportatori aveva gettato la cittadinanza nel panico, lasciando presagire scenari apocalittici quali scaffali vuoti e merci scomparse per chissà quanto. Chiaramente, la questione si pone su un piano decisamente più terreno. Questo non toglie che il rischio di un aumento “a cascata” dei prezzi esista davvero. E, per evitare che scenari da film possano anche solo ipoteticamente diventare reali, un piano di emergenza appare perlomeno un’eventualità da discutere. Anche perché, nei giorni scorsi il ministro delle Imprese e del Made in Italy aveva garantito come in Italia andasse meglio rispetto ad altri Paesi europei.

Affermazioni confutate dai dati generali, oltre che dalle associazioni di categoria.

Bonus carburante o sconto sui prezzi: cosa bolle in pentola per contrastare il rincaro

Dall’inizio dell’anno, la marcia è stata inesorabile. A gennaio, il prezzo medio del carburante ancora non sfiorava i 2 euro. Basti pensare che la benzina self in autostrada, segnava un prezzo medio di 1,732 euro al litro. A oggi, il costo si attesta a 2,019 euro al litro. Con picchi mostruosi registrati in alcuni contesti, come un distributore sull’A8 Milano-Varese, il cui prezzo in modalità self è stato rilevato da Prezzi Benzina a 2,722 euro al litro. Al di là dei casi isolati, però, resta il fatto che il rincaro, specie perché arrivato nel periodo di maggiore mobilità su autostrada, ha di fatto concesso allo Stato di generare introiti stimati in 2,2 miliardi di euro.

Alcuni distributori, per evitare polemiche con i viaggiatori, hanno persino esposto dei cartelli nei quali spiegano come il costo non dipenda da loro. Nonostante questo, il Codacons ha annunciato di voler presentare un esposto per aggiotaggio. Del resto, anche la Guardia di Finanza ha intensificato i propri controlli. Con il rischio concreto di generare un circolo vizioso che non renderebbe più lieve la problematica dei prezzi generali.

Le alternative

Per questo il governo starebbe pensando di correre ai ripari. Constatato che, al netto delle dichiarazioni, l’Italia sta vivendo un periodo da maglia nera in termini di costo medio del carburante, si starebbe ragionando sulla possibilità di andare incontro alle famiglie meno abbienti, disponendo un bonus benzina basato sul reddito. Una sorta di aiuto diretto sulla falsa riga di quanto avvenuto per la spesa alimentare, magari anche in questo caso con l’aiuto delle anagrafi comunali. Al momento, però, non è chiaro a quanto ammonterebbe. Qualcuno ipotizza una cifra sostanzialmente simile a quella prevista dal Bonus 200 euro o, magari, dal Bonus sociale.

L’alternativa sarebbe tornare a intervenire sulle accise, con un colpo d’ascia che vada a ridurle del 50% basato sulle risorse dei trasferimenti compensativi. Il che, ridurrebbe gli effetti boomerang di qualche punto.

Riassumendo…

  • Il rialzo del costo del carburante ha portato il self in autostrada a un prezzo medio di 2,019 euro al litro;
  • il governo valuta interventi: in ballo l’ipotesi di un bonus carburante o di un nuovo sconto sulle accise.