Sembra di tornare ai vecchi tempi, quando si parlava di prezzi della benzina e del diesel in rialzo legati all’aumento dei prezzi della spesa. Ed è pura realtà, perchè i prezzi del carburante sono tornati a salire, soprattutto in autostrada, tanto che le associazioni di categoria sono sul piede di guerra. Con l’aumento dei prezzi della benzina, infatti, torna a farsi strada anche il problema del rincaro della spesa per quell’effetto a catena che abbiamo conosciuto anche in passato.

La fine delle vacanze, quindi, per molte famiglie, vorrà dire ancora una volta rincari. Come se già quelli legati alle vacanze estive non fossero bastati.

Spesa più cara a causa dei rialzi di benzina e diesel

Secondo Federdistribuzione, infatti, il rialzo dei prezzi di benzina e diesel ha avuto effetto diretto anche sulla filiera alimentare, ossia il carrello della spesa. Secondo il Mimit, la benzina al self in autostrada è arrivata a costare 2,019 euro al litro, il diesel 1,928 euro al litro. L’aumento, quindi, può avere un effetto moltiplicatore sui prezzi, potendo incidere sul tasso dell’inflazione e quindi sui consumi.

Come ha più volte sottolineato la Coldiretti, infatti, l’88% della merce che arriva nei negozi viaggia su strada e quindi l’aumento della benzina va a pesare anche sui prezzi al supermercato di molti prodotti. Su alcuni generi, addirittura, il costo del trasporto va ad incidere anche fino al 30% sul prezzo finale. Basti pensare alla verdura che a causa del rincaro del carburante, potrebbe aumentare ancora del 20%, mentre per la frutta il rincaro arriverebbe al 13,9%.

Prodotti interessati

In realtà il rialzo dei prezzi non esclude quasi nessun prodotto: carne, pasta, riso, olio di oliva, formaggi, uova, farina. Già, da oltre un anno e mezzo, a breve quasi due anni, gli italiani si sono dovuti abituare a pagare sempre di più la spesa al supermercato, che ha provocato anche un cambio nei consumi.

In molti ormai vanno solo al discount o acquistano prodotti necessari. Coldiretti ha sottolineato che incidono anche i ritardi infrastrutturali, con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che è pari a 1,12 euro al chilometro. Secondo Federcontribuenti:

“il prezzo della benzina può calare di 20 centesimi senza conseguenze negative per le casse dello Stato”.

Con la benzina più cara anche il prezzo della spesa vola: nuovi aumenti al supermercato

Ecco perché il governo dovrebbe ridurre il peso delle accise. Anche Assoutenti si è espresso in merito e ha dichiarato che:

“le casse statali stanno guadagnando miliardi di euro grazie agli aumenti e quindi il al governo di sfruttare gli extra profitti incamerati negli ultimi mesi grazie alle tasse sui carburanti per tagliare le accise”.

Le stagioni dei rincari, quindi, potrebbero non essere finite per le famiglie, che da settembre oltre a pagare di più la benzina e il carburante in genere, potrebbero trovare nuovi prezzi al rialzo anche per molti prodotti alimentari.

Riassumendo

  • Il caro carburante incide pesantemente anche sul prezzo dei beni alimentari.
  • Alcuni prodotti potrebbero costare di più, basti pensare alla verdura, la frutta, ma anche la carne e altri prodotti che si trovano al supermercato
  • I rincari potrebbero arrivare anche al 30%
  • Secondo le associazioni di categoria il governo dovrebbe ridurre il peso delle accise.