La transizione ecologica prosegue a ritmi sostenuti, di pari passo prosegue anche il processo di elettrificazione. In merito alla questione relativa alla produzione delle batterie elettriche, l’Unione europea deve fare i conti con una serie di difficoltà non di poco conto. In primis la mancanza di giacimenti attivi, che costringono i Paesi europei a dover importare il litio nel Vecchio Continente. Inoltre non è nemmeno da sottovalutare l’impatto ambientale dovuto all’estrazione di questo elemento. Ecco perché in Europa si va verso una strada diversa, o alternativa, al litio stesso.

Batterie all’acqua marina o al sale, le nuove alternative al litio

La prima è costituita dal sale. I due elementi sono simili, si potrebbero perfino definire cugini, ma il vantaggio del sale è la sua natura meno inquinante rispetto al litio. Anche le batterie agli ioni di sodio presentano però un problema, anzi due: avrebbero un peso maggiore rispetto alle attuali batterie elettriche agli ioni di litio, e non garantirebbero nemmeno la stessa durata.

Un’altra alternativa è l’acqua marina. Le prime stime parlando di 180 miliardi di tonnellate di litio negli oceani: da qui l’idea di realizzare dei filtri capaci di estrarre il minerale dall’acqua, strategia che consentirebbe di rinunciare alle pericolose (e costose) estrazioni dal sottosuolo. Secondo quanto riportato da Europa Today, in Germania un team di ricercatori guidato dall’italiano Stefano Passerini ha realizzato un primo prototipo di batteria ad acqua marina, il quale avrebbe suscitato l’interesse di investitori sudcoreani.

Tra le nuove frontiere anche la batteria alla canapa

E tra sale, acqua marina, silicio, magnesio e ferro, alla fine non è da escludere che la nuova frontiera dell’alimentazione delle batterie possa essere la canapa. Quest’ultima renderebbe le batterie delle auto elettriche meno dannose per l’ambiente e allo stesso tempo più sicure e più economiche.

D’altronde non sarebbe la prima volta che la canapa viene utilizzata in ambito commerciale: ad esempio, oggi è impiegata nell’edilizia, nell’abbigliamento, nel settore automobilistico e nell’industria alimentare.

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