Arrivano le nuove bandiere verdi 2023 assegnate da Legambiente a quei luoghi che sono diventati un simbolo ambientale e sostenibile.

Tale premio è concesso ogni anno a coloro che cercano di valorizzare il territorio in modo creativo e innovativo facendo però attenzione all’ambiente.

Si tratta ovviamente di località di montagna che, secondo Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, stanno offrendo delle nuove opportunità soprattutto a chi scappa dalle città per colpa del grande caos e del caldo.

Tali luoghi, infatti, ultimamente, sono sempre più gettonati perché offrono dei passaggi mozzafiato e perché si respira pace e tranquillità.

Inoltre c’è aria fresca e pulita, una ricca varietà di flora e fauna e si possono effettuare diverse attività all’aria aperta come escursioni e arrampicate.

Quali sono allora le bandiere verdi 2023?

I premi

Legambiente ogni anno fotografa la situazione culturale/ambientale dei territori montani assegnando loro un vessillo che distingue le varie esperienze. Il Piemonte risulta essere la regione più green con 5 vessilli seguita dal Friuli Venezia Giulia con 4, il Veneto con 3, la Lombardia e la Valle d’Aosta con 2 e l’Alto Adige, la Liguria e il Trentino con 1 bandiera.

Sono stati premiati con le bandiere verdi il comune di Balme (Torino) e quello di Enego (Vicenza). Il primo perché ha scelto di basare le sue prospettive future sul paesaggio e sulla natura mentre il secondo per essersi attivato nel ripristino forestale dopo la tempesta Vaia. C’è poi il comune di Caraglio (Cuneo) che ha ottenuto la bandiera verde per un progetto innovativo atto a recuperare un’area degradata. Si tratta dell’ex polveriera militare che è diventata il Bioparco “Acquaviva”. Sempre a Cuneo, poi, c’è il comune di Valdieri che ha ottenuto l’ambito riconoscimento grazie alle questioni tematiche ambientali affrontate come gli usi civici del vallone del Velasco.

Bandiere verdi 2023: ecco i luoghi di montagna premiati da Legambiente

Oltre a Balme, Enego, Caraglio e Valdieri hanno ottenuto le bandiere verdi anche degli operatori locali.

Esattamente i gestori dei rifugi della Deiva (Savona) per aver mantenuto i rifugi sul territorio. Inoltre Ivan Provenzale e famiglia per aver deciso di restare a vivere nel borgo disabitato della Val Tramontina (Pordenone) promuovendo esperienze di comunità conviviale e sostenibile. E ancora, la cooperativa Lassù del Comelico Superiore (Belluno) per attività di sensibilizzazione della comunità locale sull’importante tema ambientale.

L’impresa sociale Dolomiti Hub, Fonzaso (Belluno) per i progetti sociali e culturali sviluppati nonché Malga Riondera di Ala (Trento). Quest’ultima è un’impresa agricola/agrituristica che ha scelto di sostenere l’ambiente mediante il risparmio energetico/idrico adottato.

Ci sono poi Pro Loco e Associazioni che hanno ottenuto le bandiere verdi di Legambiente. Sono esattamente: il Comitato per l’ampliamento del Parco del Mont Avic, Fénis (Aosta) perché ha ampliato il parco sui propri terreni.

L’Associazione Aosta Iacta Est di Aosta grazie alla manifestazione Giocaosta e quella Castanicoltori Lario Orientale, Sala al Barro (Lecco) per la buona pratica delle selve castanili (terreni dove crescono castagni).

Il Gruppo Sentieri Amici della Storia di Val Brembilla (Bergamo) per aver tenuto intatti i sentieri tra le antiche contrade e le associazioni dell’Iniziativa Baumgart per il recupero dei frutteti tradizionali. Ha ottenuto anche una bandiera alla memoria Remo Cacitti per la ricostruzione del centro di Venzone e del suo Duomo del trecento e l’associazione Podèn di Udine per aver consentito la riapertura della biblioteca in un piccolo paese. Infine la Pro Loco di Preone (Udine) per il turismo slow e all’Alpestream per lo studio dei fiumi alpini.

Riassumendo…

1. Legambiente ha assegnato nuove bandiere verdi
2. Queste ultime sono state attribuite per la sostenibilità ambientale e per la valorizzazione del territorio
3.

Il Piemonte è la regina green d’alta quota seguito da Friuli Venezia Giulia e Veneto.

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