Il 2023 è ormai finito ed è tempo di bilanci. Interessante report offertoci direttamente dalla BCE in merio alle banche più solide del momento. In classifica tra le europee ci sono anche le italiane, le quali appaiono ben posizionate in termini di “rischiosità”.

Il nuovo studio

Chi meglio della Banca Centrale Europea può darci garanzia di solidità in merito alle banche che operano nell’UE? Come ogni anno, anche per la fine di questo 2023, la BCE ha quindi aggiornato la classifica basandosi su requisiti ben precisi, ossia il capitale individuale di suddette banche (Pillar 2 Requirements, P2R, fissati dalla Vigilanza Bce).

La buona notizia è che gli istituti di credito nostrani occupano buone posizioni. La nostra Credem e la francese Sfil (Société de Financement Local) si posizionano al primo posto in merito alla rischiosità. Ciò significa che si tratta delle due banche meno rischiose del continente. Entrambe hanno ricevuto per il 2024 una richiesta di capitale aggiuntivo pari solamente all’1%.

La tabella stilata dalla BCE, che di recente ha dato un’altra buona notizia fermando il rialzo dei tassi, fa emergere un quadro comunque soddisfacente, ossia tutte le banche presenti e posizionate in classifica hanno un capitale superiore a quanto richiesto. Concentrandoci esclusivamente sulle banche italiane, il podio è occupato dalla già citata Credem in prima posizione, a seguire abbiamo Banca Mediolanum e Intesa Sanpaolo. Nella classifica generale delle europee, queste due banche sono rispettivamente al quinto e e ottavo posto, quindi entrambe presenti nella top 10, presentando ambedue un P2R all’1,50%. La quarta banca nostrana è invece Mediobanca con un valore all’1,82% (25esima nella classifica generale).

Banche più solide, le altre posizioni

Tornando alle posizioni complessive, nella classifica generale a completare il podio abbiamo invece, Kutxabank, mentre appena fuori dal podio, al quarto posto, troviamo Bankinter, entrambe spagnole, e l’italiana già citata Banca Mediolanum al quinto.

Si fanno ben notare anche l’olandese Ing, tredicesima con il requisito per il 2024 all’1,65%, e le spagnole Bbva e Santander, nell’ordine quattordicesima con l’1,68% e quindicesima con l’1,74%. Per quanto riguarda le francesi, Credit Agricole è 19esima e Bnp Paribas 22esima. Tornando invece alla classifica delle italiane, bene Finecobank, quinta a livello nazionale con P2R al 2% e Unicredit subito dopo a seguire sempre nella classifica nostrana. Naturalmente, i buoni numeri di suddette banche sono oscurati dall’egregio risultato raccolto da Credem.

Il requisito patrimoniale complessivo in questo caso ammonta a 7,60% per quanto riguarda il Cet 1 ratio. I requisiti per il Tier 1 ratio e per il Tier Total sono invece rispettivamente fissati a 9,29% e 11,54%. Su tale successo è intervenuto anche il direttore generale di Credem, Angelo Campani: “La solidità che ci caratterizza da sempre e che è stata ancora una volta riconosciuta dalla Bce ai massimi livelli, rappresenta una garanzia per i nostri clienti ma anche la base imprescindibile su cui continuare a costruire il nostro percorso di sviluppo basato sulla crescita sana e sostenibile, sull’impegno e la competenza delle nostre persone, sulla continua creazione di valore nel tempo e lo sviluppo di benessere diffuso tra tutti coloro che interagiscono con il gruppo”.

I punti chiave…

  • la classifica delle banche più solide d’Europa vede le italiane posizionate alla grande, sinonimo di sicurezza e garanzia per i correntisti nostrani;
  • al primo posto c’è infatti l’italiana Credem, che divide il primato con la francese Sfil (Société de Financement Local);
  • a stilare la classifica è stata la Banca Centrale Europea che ha preso in esame il capitale individuale.