Da quando tutto costa di più, nel vero senso della parola, non di rado si pensa al fatto che gli stipendi sono sempre gli stessi. Si va a fare la spesa e rispetto a prima si spendono almeno 10-15 euro aggiuntivi, senza contare il costo delle bollette, improponibili, e del pieno di carburante. Tutto sembra diventato un lusso e anche ciò che è fondamentalmente una necessità non sembra facile da gestire a causa dell’inflazione. Gli stipendi, invece, rimangono sempre uguali e noi ci troviamo impotenti senza poter far nulla se non sperare in un qualche cambiamento, magari un bonus da parte dell’azienda.

 La conseguenza è che le famiglie hanno sempre meno potere di acquisto, sono sempre più povere mentre l’inflazione galoppa.

I partiti politici, in vista delle elezioni del 25 settembre, hanno già proposto alcuni cavalli di battaglia come la mensilità in più per i dipendenti o la flat tax e il taglio del cuneo fiscale. Nel frattempo, alcune grandi e medie imprese hanno deciso di venire incontro ai dipendenti e offrire bonus o uno stipendio in più ai propri lavoratori.

Le aziende che hanno deciso di offrire bonus ai dipendenti contro l’inflazione

Ad esempio, l’azienda Sereco, storica impresa pugliese che crea macchine per la depurazione, ha deciso di offrire l’8% in più in busta paga ai lavoratori. A causa del rincaro bollette e in genere del caro vita, l’azienda ha voluto aumentare lo stipendio di circa 140 euro mensili.
Come scrive Il Corriere, anche l’azienda Nardi, in in provincia di Vicenza, che si occupa di arredi per l’esterno, ha voluto fare qualcosa per i dipendenti aumentando del 5% la busta paga a maggio.
Un’altra azienda nota, che ha preso in mano le redini, decidendo di aiutare i dipendenti è Acqua Sant’Anna. Si tratta di un bonus per tutti i dipendenti, una mensilità aggiuntiva per aiutare tutte le famiglie che si trovano in difficoltà.

I dipendenti otterranno un bonus di 400 euro. A proposito, Alberto Bertone, presidente e ad di Acqua Sant’Anna spa, si è detto convinto che tutti gli imprenditori dovrebbero premiare i propri lavoratori. Anche in vista del periodo difficile che ci aspetta.

Anche Valentino e Intesa San Paolo nella lista

Il gruppo Valentino, invece, ha deciso di dare la 14esima a tutti i lavoratori nell’ambito del contratto integrativo – come scrive ancora Corriere – mentre Intesa San Paolo, grande realtà nel settore bancario, ha pensato ad un bonus di 500 euro per i dipendenti, che si trovano ad affrontare i rincari. Sulla scia di Acqua Sant’Anna, anche la nota azienda Ponti di Ghemme, in Piemonte, sta valutando l’idea di offrire un bonus ai dipendenti. Si tratta di una sorta di mensilità o comunque un aiuto per le famiglie attanagliate dal caro vita.

C’è poi l’azienda emiliana Atlante, che ha deciso di regalare 458 euro di bonus ai dipendenti. Queste sono solo alcune delle aziende intenzionate o che già hanno messo in atto l’aiuto ai lavoratori con uno stipendio in più.
Come si nota, sono molte le realtà italiane che si sono adoperate per dare una mano ai dipendenti in difficoltà e alle prese con un caro-vita inaspettato. Chissà che nei prossimi mesi anche altre aziende note o meno note non seguano lo stesso esempio ben gradito?