C’è un nuovo mostro in Italia, stavolta però il killer ha preso di mira gli autovelox. Continuano infatti nel nostro paese gli abbattimenti dei tanto odiati strumenti di rilevazione della velocità delle automobili. E stavolta è stato abbattuto anche quello più temuto dagli italiani.

Il killer della velocità

Purtroppo ancora una volta i social stanno giocando un ruolo cruciale nella vicenda, visto che hanno trasformato pochi casi isolati in un fenomeno virale. Gli abbattimenti di autovelox stanno assumendo numeri sempre più grandi.

E dire che il tanto odiato sistema di rilevamento della velocità è uno strumento così importante che ci permette di non esagerare quando siamo alla guida. Inoltre, c’è anche il dispositivo che li rileva, evitandoci l’ansia di incorrere in qualche multa a sorpresa. Eppure, per l’ormai famigerato Fleximan (così è stato ribattezzato il killer degli autovelox), tale strumento deve essere eliminato a tutti i costi. Ma qual è questo strumento tanto temuto? Stiamo parlando dell’autovelox del Passo di Giau, in Veneto. Si tratta infatti di quello che fa più multe in Italia, tanto che per molti automobilisti della zona era diventato un vero e proprio nemico.

I lavori di ripristino sono già partiti, ma intanto la caccia al killer è aperta. Stavolta però non è detto si tratti davvero del non meglio identificato Fleximan, visto che l’autovelox in questione di nemici ne ha tanti. I casi di attacco proprio in Veneto sono molto numerosi. Gli abbattimenti sono effettuati segando il palo di sostegno. Operazione che non necessita di eliminare i cavi del sistema di controllo della velocità, in quanto l’autovelox ormai a terra non può ugualmente effettuare tale misurazione. Si tratta quindi di un’operazione molto semplice e veloce e per questo motivo risulta difficile cogliere il responsabile (o i responsabili) sul fatto. Come detto, il rimbalzo mediatico ha trovato terreno fertile sui social ed è possibile che il famigerato killer sia stato già emulato da altri.

Autovelox, il caso del killer

Stavolta la segnalazione arriva da Colle Santa Lucia, comune in provincia di Belluno, lungo il Passo di Giau. Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio, infatti, il palo del locale autovelox è stato segato con la stessa tecnica descritta in precedenza e già vista in tante altre occasioni. Come detto, stavolta il caso ha acquistato ancora più importanza vista la fama dell’autovelox in questione, situato appunto in una zona particolarmente trafficata, soprattutto in inverno, per la presenza di numerosi stazioni sciistiche. In quel tratto la velocità massima è di 50 km orari, ebbene tale dispositivo è stato in grado di segnalare così tante infrazioni che il totale delle multe si aggira intorno alle 500 mila euro all’anno. Partiti i lavori per il ripristino. In aggiunta sarà collocato un sistema di videosorveglianza per scongiurare ulteriori tentativi di abbattimento.

Come detto sono numerosi negli ultimi periodi i casi di abbattimenti di autovelox, soprattutto nel Veneto. A Rovigo, in particolare modo, si sono registrati numerosi attacchi. Si cerca di scoprire chi sia il killer, al momento battezzato dai media con il nome di Fleximan, visto che sega le colonne di sostegno del dispositivo con un flex. L’uomo del flex però potrebbe in realtà essere una semplice invenzione dei media e dietro la sua figura potrebbero invece nascondersi più persone scollegate tra loro, oppure un gruppo di individui accomunati dal medesimo intento delinquenziale, o ancora un fenomeno di emulazione scaturito dal rimbalzo dei social network.

I punti chiave…

  • l’autovelox più temuto si trova in provincia di Belluno;
  • le sue multe ammontano a 500 mila euro all’anno;
  • da alcune settimane un killer non identificato sta colpendo i rilevatori soprattutto in Veneto, ma non è chiaro se sia una sola persona o un gruppo di individui.