Ci sono buone notizie per i lavoratori italiani. Nel mese di gennaio, infatti, per tutti i dipendenti lo stipendio sarà più alto, sia per effetto del taglio del cuneo fiscale sia perché Capodanno (1° gennaio 2023) è da considerarsi un festivo non goduto, con una retribuzione dunque superiore. In attesa del rinnovo dei contratti, sorridono anche i dipendenti pubblici, con aumenti pari all’1,5% in arrivo. In alcuni casi l’aumento sarà ancora più sostanzioso, grazie ai premi di produttività e alla loro detassazione passata dal 10 al 5%.

Un’altra categoria di lavoratori baciata dagli aumenti del nuovo anno sarà quella appartenente al lavoro domestico. Con baby sitter, badanti e colf che vedranno il loro assegno mensile lievitare in maniera sensibile. Di seguito tutti i dettagli.

Aumenti stipendio a gennaio 2023, premi produttività detassati al 5%

Alcune aziende offrono dei bonus speciali ai loro dipendenti, noti come premi di produttività. Fino ad oggi era prevista una detassazione al 10%. Mentre a gennaio 2023 si passerà al 5%, a patto però che il lavoratore beneficiario del premio non abbia superato un reddito di 80.000 euro nel 2022. Viste le cifre di cui si parla, è facile pensare, ma soprattutto il gesto in sé, crediamo che questa sia una misura più marginale.

+9% per baby sitter, badanti e colf

Aumenti previsti anche per il contratto del lavoro domestico. Buone notizie dunque per baby sitter, badanti e colf, che a partire dal mese di gennaio riceveranno in busta paga un aumento da un minimo di 109 a un massimo di 145 euro mensili, pari al 9,2% in più in busta paga. L’incremento deriva dall’adeguamento all’inflazione, in seguito al mancato accordo con i datori di lavoro.

Taglio del cuneo fiscale

L’ultima manovra finanziaria ha confermato il taglio del 2% del cuneo fiscale per i reddito dai 25.000 ai 35.000 euro, insieme all’innalzamento fino al 3% per i redditi di importo inferiore ai 25.000 euro.

A conti fatti si parla di un aumento di stipendio di circa 10 euro in più al mese per chi percepisce un assegno da 1.000 euro, 15 euro in più per stipendi da 1.500 euro, 19 euro in più per salari il cui importo parte da 1.900 euro al mese.

Bonus gennaio

In quanto festività non goduta, visto che è caduto di domenica, il 1° gennaio (Capodanno) consente di ricevere una retribuzione aggiuntiva corrispondente all’aliquota giornaliera. Di solito l’aumento è pari a 1/26 della retribuzione complessiva. Discorso diverso invece per quanto riguarda l’Epifania. L’aumento della retribuzione scatta solo nel caso si abbia lavorato quel giorno (la maggiorazione è stabilita dal contratto nazionale, ndr).