Chi per tanto tempo ha sognato uno stipendio un pò più alto, dovrebbe iniziare a sorridere da febbraio. Per quanto riguarda l’aumento degli stipendi, il 2023 dovrebbe essere un anno abbastanza positivo rispetto ad altri settori. Il caro vita, ad esempio, continua a dare filo da torcere agli italiani. Bollette, benzina, spesa e trasporti costano di più e non si intravede ancora la soluzione per molti dei problemi causati dall’inflazione. Con il governo Meloni, però, grazie a delle misure introdotte in manovra, gli stipendi dovrebbero essere più alti grazie al taglio del cuneo fiscale, che andrà ad aiutare soprattutto i dipendenti con gli stipendi più bassi.
Stipendi bassi in aumento, ecco quanto si guadagnerà di più.
Stipendi bassi, in aumento nel 2023: quanto si avrà in busta paga
Il governo Meloni si è impegnato a portare avanti l’obiettivo del taglio del cuneo fiscale, ossia la differenza fra il costo totale sostenuto dal datore di lavoro e lo stipendio netto percepito dai lavoratori dipendenti. Oltre alla conferma del taglio al 2%, si è deciso di estendere la misura dell’1% per alcuni redditi. Il risultato è che per quelli fino a 35mila euro lordi è stato confermato il taglio del 2% mentre per chi percepisce fino a 25mila euro lordi, si aggiunge l’ulteriore 1%. Nella pratica e calcoli alla mano, a partire dal prossimo stipendio quanto avranno in busta paga di più i dipendenti?
Per i dipendenti fino a 10mila euro lordi si parla di una cifra che va da 19 a 20 euro al mese, grazie all’ulteriore sforbiciata dell’1%. All’anno vogliono dire circa 230 euro in più. Per chi guadagna 15mila euro lordi all’anno,invece, si parla di 29 euro in più al mese, sempre grazie all’ulteriore 1% del taglio Meloni. Ogni anno significano cieca 346 euro in più.
Le altre novità sul bonus di 200 euro
L’altra buona notizia appena giunta è che il ministero del Lavoro, con una nota, ha ufficializzato delle novità per i bonus di 200 e 150 euro che ora vengono riconosciuti anche a lavoratori autonomi e liberi professionisti senza Partita Iva. In questo modo si va ad ampliare la platea dei beneficiari dell’aiuto. Nel dettaglio sono compresi nel bonus anche 30 mila lavoratori autonomi e 50 mila professionisti purché iscritti alle gestioni previdenziali di riferimento. Per ricevere i bonus, gli autonomi dovranno rispettare il requisito reddituale, ossia non aver superato il reddito di 20mila euro nel periodo d’imposta 2021 per poter chiedere entrambi i bonus. Entro i 35 mila euro si può chiedere solo il bonus di 200 euro.