L’ultima circolare dell’Inps mette finalmente un punto sugli aumenti di stipendio per i lavoratori dipendenti a partire da gennaio 2023. Ricordiamo che a partire da quest’anno, come previsto dalla manovra finanziaria, le buste paga saranno più alte in virtù del taglio del cuneo fiscale. La prima Legge di Bilancio del governo Meloni ha incrementato al 3% il taglio del cuneo per i lavoratori che percepiscono un reddito inferiore ai 25.000 euro. Per i dipendenti che invece percepiscono un reddito tra i 25.000 e 35.000 euro, lo sgravio contributivo è pari al 2%.

Stesso discorso anche per la tredicesima. Che cosa c’entra allora l’ultima circolare Inps? La comunicazione emessa dall’Istituto nazionale per la previdenza sociale va a chiarire in che modo i datori di lavoro devono gestire gli adempimenti previdenziali. Ecco cosa cambia da questo mese.

Aumenti stipendi gennaio 2023: come cambiano i contributi

Per i lavoratori dipendenti che percepiscono un reddito fino a 35.000 euro, ossia 2.692 euro al mese, i contributi passano dal 9,19% al 7,19%, calcolando il taglio del cuneo fiscale pari a 2 punti percentuali. Per chi invece ha un reddito fino a 25.000 euro, ossia 1.923 euro mensili, i contributi calano dal 9,19% al 6,19%, per effetto del taglio del cuneo fiscale al 3%. A una percentuale minore corrisponde un aumento del netto nello stipendio. Occorre precisare inoltre che già negli ultimi mesi del 2022 per i dipendenti che percepiscono un reddito fino a 35.000 euro si era passati al 7,19%. Di conseguenza, gli aumenti più sostanziosi riguarderanno soltanto i dipendenti con un reddito pari o inferiore ai 25.000 euro.

Non bisogna nemmeno trascurare un altro elemento: il taglio del cuneo fiscale potrebbe non essere sempre uguale durante l’anno. A influire sono ad esempio le ferie, gli straordinari o le festività, che in alcuni casi possono spostare facilmente l’asticella sopra o sotto la soglia dei 25.000 euro. Tutto chiaro? Perché ora andremo a concentrarci sull’aspetto forse più importante di tutti, cioè di quanto aumentano gli stipendi da gennaio 2023.

+13 euro circa al mese per gli stipendi di 1.300 euro

L’aumento reale non sarà del 3% né del 2%, bensì del 2,43% e dell’1,70%, per effetto del ricalcolo dell’Irpef (conseguenza diretta dell’aver versato meno contributi). Chiarito quest’altro punto, ecco una breve panoramica sull’aumento delle buste paga da gennaio:

+13 euro circa al mese per gli stipendi di 1.300 euro
+15 euro circa al mese per gli stipenti di 1.500 euro
+19 euro circa al mese per gli stipendi di 1.900 euro

E voi avete già ricevuto la busta paga di gennaio con l’aumento previsto?