Non solo i prezzi della benzina e delle bollette a far tremare le famiglie italiane. I rincari riguardano anche molti prodotti di largo consumo, come ha chiarito Confcommercio, che ha sottolineato che la guerra in Ucraina potrebbe portare anche ad un rincaro della spesa energetica di quasi 30 miliardi per le imprese del settore del commercio, della ricettività, della ristorazione.

Aumenti prezzi, rincari fino al 160%

Si tratta, quindi, di un incremento del 160% rispetto al 2021 ma si parla anche di 21 miliardi di extra costi per il carburante per il solo autotrasporto.

Secondo il responsabile per la transizione ecologica, Giovanni Acampora: ”È necessario, cioè, che l’Europa proceda speditamente in direzione di una compiuta e comune politica energetica, e che si promuova un Energy Recovery Fund finanziato da un comune debito pubblico europeo”.

Nel frattempo, secondo quanto comunicato dalle rilevazioni di Quotidiano Energia, aggiornate a lunedì 14 marzo, il prezzo medio della benzina in modalità self è salito ancora a 2,217 euro al litro mentre il gasolio costa 2,3 euro servito e 2,2 euro nel self. L’aumento dei prezzi dei carburanti e dell’energia secondo Coldiretti, costringe l’agricoltura a pagare bollette di almeno 8 miliardi in più rispetto al 2021. A preoccupare è anche il caro carburante che potrebbe causare nuovi stop dei tir e quindi danni alla filiera agroalimentare mettendo a rischio i prodotti più deperibili.

Dove costano di più pane e pasta

Oltre alla folle corsa nei supermercati di prodotti a rischio, un problema da non sottovalutare è quello dei rincari. Il prezzo del grano tenero è calato del 10% ma i prezzi di pane e biscotti sono in salita: il prezzo medio è di 5,31 euro al chilo ma si segnalano punte fino quasi a 10 euro al chilo. Anche la pasta è ormai arrivata a prezzi molto alti, 2 euro, con picchi di 4,71 euro al chilo e il rischio di speculazioni sembra dietro l’angolo.

Il pane più caro si trova a Ferrara, dove costa fino a 9,8 euro al chilo. Molto caro anche a Forlì, dove viene venduto fino a 4,37 euro, segue Venezia dove il prezzo di un chilo di pane sale fino a 8,5 euro e mediamente 5,52 euro. Pane costoso anche a Milano, Bari, Ancona, Macerata, Bologna, Bolzano, Modena, Reggio Emilia, Trento e Udine dove supera i 6 euro al chilo, mentre le città più economiche sono Napoli, Cosenza e Benevento.

Per quanto riguarda la pasta, è Cagliari la città più cara dove ha raggiunto un massimo di 4,7 euro al chilo, con una media di 1,95 euro. Cara anche a Sassari, Bergamo, Brescia, Genova, Grosseto, Macerata, Perugia e Pescara.

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