Forse non tutti se ne sono accorti, ma in realtà alcuni prodotti che consumiamo più o meno abitualmente hanno registrato importanti aumenti, caffè e pizza tra questi. Cosa sta succedendo? Non bastava il caro energia e le bollette salate del gas? Ora anche comprare qualche dolce in pasticceria può costarci un occhio della fronte. In realtà, è una conseguenza diretta proprio della crisi economica scatenata dagli aumenti in bolletta.

Aumenti caffè e sigarette, i numeri inquietanti

Forse non serviva il rapporto annuale della Fipe che basa le sue analisi sui numeri dell’Istat, ma per i più distratti è bene menzionare alcuni dati.

Nel 2022 i prezzi nei bar sono aumentati del 4,4%. Nello specifico si registrano le seguenti percentuali:

  • +4,8% per la caffetteria,
  • +5% per pasticceria e gelateria,
  • +4,4% per gli snack,
  • +3,8% per le bevande analcoliche;
  • +3,9% per quelle alcoliche.

Il quadro non migliora per i ristoranti tradizionali, i quali registrano invece un aumento annuo del 4,7%, mentre le pizzerie addirittura del 5,4%. Il picco però lo raggiunge il food delivery, il quale arriva a un aumento di media che tocca +8,1%. Incremento importante dei prezzi anche per i negozi di gastronomia, +6%, mentre i distributori automatici, dove possiamo trovare un po’ di tutto, dagli snack alle merendine, fino alle bevande e all’acqua minerale, registrano un aumento del 2,8%. Insomma, un vero massacro, del quale effettivamente molti forse non si erano resi conto.

La Fipe, l’associazione dei pubblici esercizi di Confcommercio, rincara la dose, e ci dice che in realtà questi aumenti sono addirittura inferiori a quelli che l’inflazione avrebbe dovuto provocare. Siamo davvero felicissimi di tutto questo, e immaginiamo quindi che ora gli esercenti e commercianti vari che operano nel settore degli alimenti coglieranno la palla al balzo e utilizzeranno queste parole per aumentare ulteriormente i prezzi dei propri prodotti. Speriamo di no. Sta di fatto che l’analisi mostra anche delle importanti differenze tra il nord e il sud della penisola.

Dove i costi sono alti?

Partiamo dal caffè: il prezzo medio in Italia è di 1,09 euro con un incremento rispetto ad un anno fa del 5,8% quando la tazzina costava mediamente in Italia 1,03 euro. Il prezzo più alto lo si registra a Trento e Bolzano (1,31 euro). E se nel caffè volessimo anche un bel po’ di latte? I prezzi del cappuccino oscillano da 1,27 euro a Livorno a 1,93 a Bolzano. Un pasto veloce al bar? I panini costano circa 2,20 euro a Macerata, e arrivano addirittura a 4,84 euro a Milano.

Chiudiamo con un pasto completo, ma economico (si fa per dire, ormai). Prima pizza e bibita ti venivano offerte a 5 euro un po’ ovunque al sud. Oggi le cose sono cambiate. Rovigo è laicità più economica con una media di 8,09 euro. A Napoli, la patria della pizza, il costo è di 8,99 euro. A Roma si sale a 10,15 euro, mentre a Milano addirittura 12,30 euro.