Ancora un attacco hacker ransomware Lockbit 3.0, (cyber gang criminale che usa il modello ransomware-as-a-service (RaaS)), al sito dell’Agenzia delle Entrate che minaccia la pubblicazione di tutti i dati nel giro di un giorno. Per tutti gli italiani che lavorano e i cui dati sono inseriti nei dati base dell’Agenzia, non è certo una notizia da prendere sotto gamba. Poche ore fa, infatti, la data leak site (DLS) ha pubblicato un post in cui ha confermato l’attacco e minacciano la pubblicazione di dati se non sarà pagato un riscatto.
Nuovo attacco hacker Agenzia delle Entrate con il ransomware Lockbit 3.0
Rispetto al post di luglio, quello di oggi è scritto in italiano e ci sono molti più dettagli. Ecco perché si pensa che stavolta l’Agenzia delle Entrate sia davvero interessata dall’attacco, anche se, ovviamente, si attendono informazioni più dettagliate.
Ma che cos’è il ransomware LockBit? Si tratta di una tipologia di malware che riesce a cifrare i dati. Quindi l’organizzazione criminale che lo gestisce, poi, chiede un riscatto per evitare la pubblicazione di dati sensibili riferiti ad aziende o persone. Spesso si chiede il pagamento in criptovalute. Se la vittima si rifiuta di pagare, l’organizzazione pubblicherà i dati estrapolati.
Come funziona la richiesta di riscatto
Non è certo la prima volta che LockBit ransomware minaccia grandi enti e aziende e chiede un riscatto per non pubblicare i dati estrapolati dai sistemi informatici. Solitamente si tratta di attacchi molto mirati e ben organizzati, che colpiscono veramente- dunque non sono solo minacce.
Si attendono quindi le prossime ore, per capire se l’annuncio scoperto su RedHotCyber, troverà davvero conferma oppure accadrà come a luglio. Quando Sogei smentì subito l’attacco dopo le verifiche.
Intanto, pochi giorni fa il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva chiarito che stanno aumentando gli attacchi informatici nei confronti delle principali infrastrutture tecnologiche italiane ma che bisogna fidarsi delle contromisure di sicurezza. Insomma, non bastavano le truffe di Natale che svuotano il conto, ora a preoccupare sono anche gli attacchi informati all’Agenzia delle Entrate.