Cuochi, camerieri e banconisti scarseggiano nel capoluogo lombardo. Disponibili tante assunzioni a Milano. Si parla addirittura di circa 10 mila posti vacanti. Anche la provincia arranca, vista la poca disponibilità dei candidati e l’alta offerta degli esercenti. Si tratta di un problema particolarmente diffuso anche al Sud dove, a dispetto di quanto si creda, i disoccupati continuano a rimanere disoccupati, nonostante la fine del Reddito di Cittadinanza.
Tanti posti vacanti nella ristorazione
La situazione del Sud si sta palesando anche al Nord, in special modo a Milano e provincia.
Insomma, come fare il cuoco se non si sa cucinare? Gli esercenti, giustamente, cercano una certa competenza per offrire il loro lavoro ai candidati, e in questo momento la ristorazione sembra soffrire di gravi carenze in questo senso. Anche i numeri generali palesano questa difficoltà, Secondo un’analisi relativa ai dati del 2022, a Milano e provincia lavorano in questo settore circa 90 mila persone. Si tratta di numeri in netto calo rispetto agli anni pre-pandemia. bar (-13,3%), mense e catering (-13,7%), ristoranti (-0,6%). Cresce invece il numero di addetti alla fornitura di pasti preparati.
Assunzioni a Milano, nessuno vuole lavorare?
Da una parte gli imprenditori, ossia coloro che offrono il posto di lavoro. Dall’altra i cosiddetti divanisti, definiti così perché pare preferiscano starsene sul divano, invece di andare a lavorare. Questa situazione però poteva essere realistica durante il sussidio denominato Reddito di Cittadinanza. Ora però le cose sono cambiate, e ci risulta davvero difficile credere che i disoccupati e gli inoccupati preferiscano starsene a digiuno invece di guadagnarsi uno stipendio. Ciò non toglie che la polemica tra le due categorie è ancora accesa. I cosiddetti divanisti infatti lamentano salari troppo bassi rispetto alle mansioni che dovranno svolgere. E pensare che il problema dell’occupazione potrebbe ulteriormente crescere tra qualche tempo, quando l’intelligenza artificiale riuscirà definitivamente a sostituire l’uomo anche nel mondo del lavoro (almeno in certi settori).
Quando parliamo dei rischi dell’AI dobbiamo inevitabilmente ammettere che si tratta di un problema non solo italiano, ma mondiale. E proprio a tal proposito sin da ora arrivano i numeri della situazione globale. Secondo un rapporto dell’Ela, l’autorità europea del lavoro, i posti vacanti segnalati in ambito europeo nel 2021 sono stati più di 1 milione. Ad ogni buon conto, coloro che vogliono sfruttare l’occasione e candidarsi per le assunzioni a Milano e provincia faranno bene a tenere d’occhio i vari annunci delle agenzie interinali, oltre che i siti ufficiali degli esercenti, i quali periodicamente aggiornano le loro pagine “Lavora con Noi” per offrire nuovi posti di lavoro.
I punti salienti…
- cresce l’offerta, ma c’è ancora carenza di domanda, tanti posti di lavoro disponibili nel capoluogo lombardo;
- si cercano 10 mila risorse nel campo della ristorazione, in particolare cuochi e camerieri;
- gli imprenditori lamentano una mancata competenza in materia, mentre i potenziali candidati vorrebbero salari più adeguati alle loro mansioni.