Eravamo rimasti alla variante Centaurus. L’ultima arrivata in casa Covid-19. Ormai è talmente tanto tempo che sentiamo parlare di varianti e sottovarianti covid, che ci riesce difficile anche ricordare tutte le sigle che gli esperti usano per identificarle. In questi due anni e mezzo ci siamo abituati ad avere a che fare con nuovi ceppi del coronavirus più o meno ogni 5-6 mesi. Ultimamente, invece, le varianti corrono veloci: Omicron 5 ha avuto la sua fiammata tra giugno e luglio. Ora dovrebbe dovrebbe toccare a BA.2.75 o Centaurus ma, tempo di sapere di che cosa si tratta, già c’è il timore per un’altra variante, che sta preoccupando gli Stati Uniti: si tratta della variante Omicron 4.6.

Insomma, ci aspetta un altro inverno davvero nero.

La nuova variante Omicron 4.6 preoccupa negli Usa

Negli ultimi giorni, i virologi hanno confermato che a settembre la variante Centaurus sarà dominante e soppianterà del tutto Omicron 5. Il rischio è una nuova ondata con milioni di contagi, molto peggio dell’ultima di luglio. Intanto, dagli Usa è allarme per la variante Omicron 4.6, trovata per la prima volta a maggio e molto diffusiva. Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, almeno il 6,3% dei casi confermati negli Stati Uniti si riferiscono alla variante Omicron 4.6, inserita anche tra le «varianti che preoccupano».

Tra gli Stati con più casi ci sono Iowa, Kansas, Missouri, e Nebraska. Come Centaurus, questa nuova variante fa paura perchè è molto contagiosa e riesce a sfuggire ai vaccini e all’immunità. Secondo Sharon Welbel, direttrice dell’epidemiologia e del controllo delle infezioni ospedaliere per la Cook County Health:

“BA.4.6 è un discendente di omicron BA.4. Ha un’ulteriore mutazione nella proteina spike. Queste nuove varianti aiutano il virus stesso a sfuggire all’immunità naturale o all’immunità che abbiamo dai vaccini”

La maggiore contagiosità e la capacità di eludere i vaccini fanno di questa variante una fonte di preoccupazione.

In più, anche le reinfezioni sono più probabili. Ciò significa che anche chi si è già ammalato una volta, può reinfettarsi altre volte, anche nei soggetti che hanno avuto Omicron 5.

I sintomi simili alle varianti precedenti

Per quanto riguarda la sintomatologia, non si notano grandi differenze rispetto alle precedenti varianti: febbre, tosse, brividi, mal di gola, naso che cola, nausea, mal di testa e dolori muscolari. Sono solo alcuni dei sintomi che questa nuova sottovariante covid potrebbe condividere con le altre già sperimentate.

Anche in questo caso, come già visto con Centaurus, è ancora prematuro fare previsioni. Bisognerà aspettare che questa nuova variante si diffonda anche in Europa prima di scoprire se e quando sarà protagonista di una nuova ondata. L’autunno, intanto, come la pandemia ci ha insegnato, sarà caratterizzato dalla predominanza di Centaurus. Per Omicron 4.6 ci sarà tempo.