Con l’Area B a Milano non posso recarmi in centro in auto ma se parcheggio l’auto in uno dei parcheggi di interscambio rischio una multa perché sono collocati dentro l’Area B”. Frasi del genere sono all’ordine del giorno e c’è un certo malcontento tra gli automobilisti. In tanti si riconosceranno in questa affermazione. Ma che cosa sta succedendo? Dal 1 di ottobre è scattata l’area B a Milano, valida dal lunedì al venerdì, che significa il divieto di accesso in gran parte delle città per gli automobilisti con auto euro 2 benzina, diesel euro 4 ed euro 5.

Così, chi si è trovato impossibilitato ad arrivare in città in auto, deve fare uso dei parcheggi di interscambio. Ossia aree di parcheggio in cui si lascia la macchina per poi prendere i mezzi.
Il problema è che almeno 14 di questi parcheggi di interscambio sono inutilizzabili perchè sono collocati proprio all’interno dell’Area B.

Area B Milano, bloccati 14 parcheggi, abbonati non possono usarli e rischiano la multa

Ogni giorno migliaia di pendolari che vivono nei comuni limitrofi vicino a Milano lasciano l’auto nei parcheggi costruiti a ridosso delle periferie cittadine e poi prendono la metro o il tram per raggiungere il centro. La maggior parte di questi pendolari hanno anche l’abbonamento al parcheggio. Arrivano la mattina, parcheggiano, poi prendono la linea di metro o autobus di interesse e la sera tornano a recuperare l’auto. Da quando è scattata l’area B con i nuovi divieti dal 1 ottobre, almeno 14 di questi parcheggi non si possono più usare per il motivo sopracitato. A meno di rischiare una multa. Ecco perché, come scrive Altroconsumo, si chiedono soluzioni alternative per i pendolari che pagano l’abbonamento e lasciano l’auto nei parcheggi. Oltre alla possibilità di chiedere un rimborso.

Tra i parcheggi interessati, quindi quelli attualmente non utilizzabili perché collocati di fatto all’interno dell’Area B, figurano Rogoredo M, Romolo multipiano M2, Bovisa 1 Bovisa Politecnico Trenord, Lampugnano M1, Romolo multipiano M2, San Leonardo M1, Ripamonti Tram 24, Crescenzago M2, Forlanini Tram 27, Bus 73.

Si tratta proprio di quei parcheggi fondamentali per i pendolari che arrivano da fuori e hanno poche alternative.

Cosa fare e come chiedere il rimborso

Altroconsumo scrive che sono necessari corridoi di accesso o soluzioni tecnologiche per permettere ai pendolari di usare i parcheggi senza rischiare una multa. Ad esempio, si dovrebbe comunicare sul portale del Comune di Milano di essere residenti in un altro comune limitrofo, di avere l‘abbonamento al parcheggio. E anchedi lavorare a Milano e fornire una dichiarazione del datore di lavoro. Intanto, chi ha un abbonamento annuale e non può usare il parcheggio, può chiedere un rimborso del 90% del costo che non si è potuto utilizzare. Ma solo se si comunica la rinuncia entro i primi 5 giorni del mese presso Atm point.