Il tema pensioni continua ad essere in auge, soprattutto adesso che il governo ha organizzato un incontro per l’11 luglio tra ministero del Lavoro e sindacati, dove, tra le altre cose, si discuterà anche della pensione di garanzia. Ossia una soluzione per quei precari che un domani potrebbero ritrovarsi una pensione bassa. Sicuramente sarà questo uno dei punti forti del tavolo di confronto previsto. Mentre il tema della flessibilità in uscita potrebbe ritrovare un maggiore riscontro nell’incontro successivo. Considerando che solo a settembre o ottobre la Nota di aggiornamento al Def permetterà di avere chiaro quante sono le risorse disponibili.

Ma alcune novità riguardano anche Opzione Donna agevolata e Ape Social a 60 anni.

Proroga di Quota 103, ossia andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi

Per adesso, a meno di ribaltoni che appaiono difficili da immaginare, la soluzione più facile potrebbe essere la proroga di Quota 103. Ossia andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi. Anche se l’obiettivo della maggioranza continua ad essere portare avanti Quota 41 per tutti ma essendo una soluzione costosa per lo Stato, si pensa di offrire come soluzione intermedia questa opzione con un assegno calcolato con il sistema contributivo per ridurre le spese.
Per quanto riguarda Opzione Donna e Ape sociale, si prevedono delle modifiche importanti nel 2024, ma tutto dipenderà da quanto vorrà stanziare lo Stato. Quello che è certo, è che le pensioni potrebbero subire delle modifiche importanti anche se appare difficile il ripristino dei requisiti in vigore nel 2022. Lo scorso 26 giugno non è stata presa una decisione definitiva e per questo tutto sarà rimandato a settembre, quando la ministra del lavoro Marina Elvira Calderone ascolterà i sindacati e poi darà un parere.
Per quanto riguarda Opzione Donna, infatti, l’ipotesi più probabile è quella che vede l’ampliamento della platea femminile che permetterebbe di andare in pensione a 60 anni senza nessuna distinzione legata al tipo di lavoro o numero di figli.

In questo momento, infatti, a poter andare in pensione anticipata sono le caregiver, le donne licenziate e le invalidi civili con percentuale del 74%.

Ape Social a 60 anni e Opzione Donna agevolata: cosa bolle in pentola per settembre

Altra novità prevista dal 2024, è quella che vede un modello simile all’Ape Sociale. Ossia si potrebbe andare in pensione anticipata da 60 anni o 61 invece che 63 espandendo il bacino di coloro che potrebbero usufruire di questa possibilità. Per ora questa misura risulta prorogata fino al 31 dicembre ed è dedicata a caregiver, invalidità dal 74%, disoccupati da molto tempo e addetti ai lavori gravosi.
Come dicevamo ad inizio articolo, uno dei punti clou è quello di prorogare Quota 103 anche nel 2024 ma con alcuni cambiamenti. Come andare in pensione con 41 anni di contributi senza badare all’età anagrafica. Il governo vorrebbe mettere in atto una misura simile a quota 41 per quei lavoratori che hanno versato 41 anni di contributi. Più probabile l’attuazione di questo progetto dal 2025 anche se dal 2024 ci potrebbe essere già un anticipo.

Riassumendo

  • Nell’incontro dell’11 luglio, il governo dovrebbe discutere in merito alla pensione di garanzia
  • Per quanto riguarda Opzione Donna e Ape sociale, si prevedono delle modifiche importanti nel 2024 ma molto dipenderà da quanto vorrà stanziare il governo
  • Per Opzione Donne l’ipotesi è quella che vede l’ampliamento della platea femminile
  • Nel 2024 si dovrebbe prevedere un modello simile all’Ape Sociale
  • Si potrebbe anche prorogare quota 103 anche nel 2024 ma con alcuni cambiamenti.