La scienza ha fatto passi da gigante nell’ultimo secolo, ma purtroppo le infezioni non sono state ancora debellate del tutto. Anzi, il fenomeno dell’Amr (AntiMicrobial Resistance), meglio noto dalle nostre parti come antibiotico resistenza, continua a mietere vittime. Di cosa si tratta?
Un quadro allarmante soprattutto in Italia
A causa di questi germi resistenti si contano oltre 670 mila infezioni l’anno con 33 mila decessi in Europa. Il quadro si fa ancora più allarmante nel nostro paese, poiché addirittura un terzo di questi decessi si registra proprio in Italia.
Secondo l’OMS infatti solo in Europa si verificano circa 670 mila infezioni da germi antibiotico resistenza. A farne le spese sui decessi è soprattutto l’Italia, la quale sembra abusare particolarmente dei farmaci antibiotici. Oltre al problema dei decessi, c’è anche un danno economico non da poco, in quanto questo fenomeno assorbe molte risorse sanitarie e non solo, quantizzate in circa 1,5 miliardi di euro l’anno. Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata in Cattolica e presidente del nuovo Osservatorio nazionale sull’antimicrobico resistenza, afferma però che i numeri sono altamente migliorabili. Secondo il professore infatti 3 casi su 4 si possono scongiurare, ma occorre fare una grande opera di prevenzione.
Antibiotico resistenza, c’è una buona notizia e una cattiva notizia
La buona notizia l’abbiamo già esplicata. Secondo Ricciardi, infatti, tre quarti di questi casi si possono prevenire, al fine di scongiurare i decessi.
“Nel 2050 l’Amr rappresenterà la principale causa di decesso a livello globale, mentre già oggi l’Oms lo considera tra le 10 principali minacce alla salute globale”.
Lo scopo è quello di giungere a un vero e proprio cambiamento culturale, sia per i medici che per i pazienti. Urge un cambio di rotta focalizzato essenzialmente su tre punti:
- prevenire e ridurre le infezioni;
- promuovere un uso prudente degli antibiotici;
- ridurre l’incidenza del fenomeno Amr, sia per gli uomini che per gli animali.
“È necessario uno sforzo congiunto da parte delle istituzioni, a livello internazionale e nazionale, per mettere in campo politiche volte a favorire lo sviluppo di nuovi antibiotici, l’incremento delle coperture vaccinali che ridurrebbe la necessità di utilizzare antibiotici e aiuterebbe a combattere l’aumento delle infezioni da batteri resistenti ai farmaci, ma anche un’intensa attività di sensibilizzazione rivolta alla popolazione e l’impegno degli operatori sanitari perché si diffonda e consolidi una gestione responsabile e appropriata delle prescrizioni antibiotiche”.
È quanto in sintesi affermato dal professor Ricciardi sul come agire a livello pratico.
Riassumendo…
- il fenomeno dell’antibiotico resistenza sta spaventando gli esperti;
- 33 mila decessi l’anno in Europa, addirittura un terzo di questi in Italia;
- c’è chi lamenta un abuso di antibiotici nel nostro paese, se non si interviene entro il 2050 l’Amr potrebbe essere la prima causa di morte in Italia.