Tutti hanno nel cassetto dei farmaci per il raffreddore o l’influenza da tenere per le emergenze. Non è molto tempo fa che si parlava della carenza di farmaci nelle farmacie e quindi dell’impossibilità di trovare alcuni prodotti in vendita. Ecco perché, la notizia che Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, ha iniziato a indagare su alcuni farmaci per trattare raffreddore e influenza ha preoccupato un po ‘ tutti. Ma che cosa sta succedendo per la precisione? Si tratterebbe di una indagine per il sospetto, non ancora confermato, che questi prodotti che contengono pseudoefedrina. Un farmaco legato a patologie dei vasi sanguigni e del cervello come la sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e quella da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS).

Allerta farmaci per il raffreddore con pseudoefedrina, si indaga su alcuni medicinali

Ma quali sono questi prodotti sui quali si sta indagando? Si tratta di Actifed, Aerinaze, Aspirin Complex, Clarinase, Humex rhume e Nurofen Cold and Flu. L’indagine è in corso ed è stata avviata dopo la segnalazione di un numero di casi arrivati all’attenzione dell’Ema e quindi per vederci chiaro. Solo dopo la fine dell’indagine si potrà decidere se i farmaci rimarranno in commercio o bisognerà ritirarli.
Il farmaco sotto accusa, la pseudoefedrina, oltretutto, viene utilizzato in alcuni farmaci da banco come decongestionanti nasali e viene assunta per via orale per trattare la congestione nasale, influenza o allergia.
Ma che cosa sono la sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e quella da vasocostrizione cerebrale reversibile di cui si parla? Si tratta di due patologie che possono portare all’ischemia, cioè a un ridotto afflusso di sangue al cervello, fino a causare complicazioni peggiori. Infatti questa sostanza, la pseudoefedrina, andrebbe ad agire sui vasi sanguigni restringendoli.

Si deciderà cosa fare dopo le indagini

L’Agenzia europea dei medicinali aveva già sottolineato che i prodotti che contengono pseudoefedrina sono a rischio per eventi ischemici cardiovascolari e cerebrovascolari, oltre che “inclusi ictus e infarto”.

Nonostante tutto, al momento non ci sarebbe una situazione di urgenza su problemi di sicurezza per questi farmaci. L’Agenzia italiana del farmaco ha sottolineato che il rapporto beneficio-rischio di questi medicinali resta positivo. Le indagini, intanto, proseguono e la commissione di vigilanza dell’Ema esaminerà le prove disponibili per decidere se mantenere l’autorizzazione a vendere questi medicinali, modificarla o ritirarli dalla Ue.

In merito è intervenuto anche Matteo Bassetti, primario Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova:

“Cerchiamo di non allarmare. Si tratta di pochi casi e il fatto di avviare una procedura di revisione non vuol dire che chi ha preso questi farmaci deve essere preoccupato. E’una cautela per i cittadini europei a dimostrazione che gli enti regolatori sono sempre dalla parte del cittadino sia quando approvano un vaccino o un farmaco sia quando ne revisionano il suo utilizzo.”

L’infettivologo ha anche sottocalibrato che i farmaci hanno tutti effetti collaterali più o meno importanti e quindi si devono prendere solo quando servono.