La variante Delta fa paura e anche in Italia è arrivata alla percentuale del 16% rispetto all’1% di fine maggio, anche se i numeri potrebbero essere ancora più alti senza il sequenziamento. Per questo motivo aumentano gli appelli per la prosecuzione della campagna vaccinale. Le Regioni, però, sono in allarme a causa di un rallentamento delle somministrazioni dei vaccini con il blocco delle prenotazioni e milioni di persone che ancora devono ricevere la prima dose.

Luglio a rischio con i vaccini, meno dosi in vista

Da quello che si apprende, infatti, a luglio dovrebbero arrivare meno dosi di vaccini Pfizer e Moderna come ha comunicato il commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo: “La differenza tra le consegne di giugno e quelle di luglio sarà di 0,8 milioni di dosi, pari al 5% circa, in termini percentuali”.

Secondo il presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, invece, sarebbe necessario riprogrammare alcune prime dosi e spostarle più avanti perché non ce ne sono di sufficienti.

Le Regioni dove si rischiano rallentamenti

Al momento, infatti, la campagna vaccinale si concentra sul vaccino a mRNA Pfizer, con un tasso di somministrazione del 92%, mentre AstraZeneca è solo per gli over 60 ed è fermo all’82%. Prenotazioni a rischio anche in Lombardia, dove il governatore Attilio Fontana ha dichiarato che a luglio sarà ridotto il numero di vaccini e questo dovrebbe rallentare la campagna: “Rischiamo di dover sospendere per un periodo ulteriori prenotazioni perché si tratta di una riduzione consistente” ha detto.

Stessa situazione del Lazio, dove l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha dichiarato che servono 100mila dosi altrimenti il rischio è spostare le prime dosi del 11-15 luglio di una settimana. Anche il presidente della Campania Vincenzo De Luca ha parlato di ritardo delle dosi a luglio mentre in Piemonte si parla di 160mila dosi in meno rispetto a luglio.


Nonostante i ritardi, però, Francesco Paolo Figliuolo ha assicurato che entro la fine di settembre si avrà l’80% della popolazione immunizzata.
In tutto ciò la variante Delta corre e la preoccupazione è forte in quanto secondo i dati, pare che entro agosto sarà la variante predominante col 70% ed entro la fine dell’estate sarà al 90%.

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