La variante Delta fa paura e nonostante l’Italia sia tutta in zona bianca e da oggi è stato anche tolto l’obbligo della mascherina all’aperto, non è escluso che da parte del Governo possa esserci un dietrofront nel caso di peggioramento della situazione.

Continua la corsa della variante Delta

Ormai l’Italia è libera dal coprifuoco e con l’eliminazione dell’obbligo della mascherina all’aperto, sembra di essere ad un passo dall’uscita dall’emergenza. In realtà alcune regioni stanno rischiando di tornare in zona rossa a causa della diffusione della variante Delta e della variante Delta plus, già segnalata in 85 Paesi.

In Italia nel giro di un mese la variante Delta è passata dall’1% al 16% e si stima che entro fine agosto sarà al 90%. Secondo l’Iss, serve una riattivazione del tracciamento dei contatti per il sequenziamento dei tamponi risultati positivi e si pensa che in realtà la variante potrebbe essere molto più diffusa.

Dove potrebbero nascere le zone rosse

Una delle strategie per fermare la variante Delta, potrebbe essere quella di istituire delle zone rosse laddove ci sono dei focolai. Un sistema che somiglia molto a quello messo a punto dall’Umbria a febbraio con la variante brasiliana. A preoccupare è anche la situazione in Gran Bretagna, senza contare il maxi focolaio di Maiorca che ha riguardato 300 giovani studenti e i numerosi tifosi che sono tornati positivi dopo aver assistito alle partite degli Europei.
Nonostante tutto, gli esperti pensano che se ci sarà una eventuale ondata, sarà sicuramente meno disastrosa della prima anche grazie alla campagna vaccinale.

Tornando al tema delle zone rosse, invece, a preoccupare maggiormente è la situazione della Campania dove risultano 44 contagiati a Torre del Greco, motivo per cui il governatore Vincenzo De Luca ha disposto un’ordinanza che impone una stretta sulla movida e di usare la mascherina all’aperto, soprattutto nei luoghi più affollati.

Se i contagi dovessero aumentare, in Campania potrebbero essere istituite delle zone rosse. Anche il Molise preoccupa, nonostante sia la regione che per prima è passata in zona bianca i primi di giugno, l’indice RT sembra leggermente preoccupare.
Secondo Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss:

“Dalla nostra sorveglianza epidemiologica emerge un quadro in rapida evoluzione che conferma come anche nel nostro Paese, come nel resto d’Europa, la variante Delta del virus stia diventando prevalente. Con la prossima flash survey avremo una stima più precisa della prevalenza.”

Anche il coordinatore del Cts Franco Locatelli ha esortito a creare delle zone rosse per fermare i cluster.

Vedi anche: Variante Delta in Italia: timore impennata di casi, cosa succederà ad agosto

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