Inizia di nuovo l’allarme siccità, che già la scorsa estate aveva letteralmente causato enormi problemi, tanto che si parlava di razionamenti dell’acqua. Ma i problemi non finiscono qui. A causa della siccità, infatti, aumentano i prezzi dei prodotti e si rischiano persino tagli di produzione di energia idroelettrica. Con l’inizio della primavera non lontana e l’aumento delle temperature che si sono fatte sentire già a febbraio, gli esperti sono convinti che la siccità colpirà il paese per la seconda estate consecutiva e potrebbe essere peggio dell’altra volta, con effetti moltiplicati.

Il problema è ampio e riguarda anche altri paesi europei. I segnali ci sono già. In Francia già da marzo si parla di razionamenti, nella provincia di Biella si è già chiesto ai cittadini di non lavare l’auto.

Allarme siccità, è già emergenza, centrali elettriche a rischio stop

Il quadro è in peggioramento e lo hanno sottolineato anche gli esperti, secondo cui solo al Nord potrebbe andare peggio dell’anno scorso. Secondo Alessandro Bratti segretario dell’Autorità distrettuale del Fiume Po:

“Le difficoltà principali, sul fronte della siccità, oggi sono nelle Regioni del Nord-Ovest. Piemonte, Lombardia, Trentino, ma anche parte dell’Emilia, verso la provincia di Piacenza. E le precipitazioni in arrivo non saranno risolutive.”

Il rischio sarà anche quello di dover scegliere tra le irrigazioni dei campi o la produzione di energia. Dovendo dare delle priorità, insomma, rischia di fermarsi la produzione idroelettrica. Coldiretti e Anbi hanno presentato un piano chiamato «diecimila laghetti». Lo scopo è la realizzazione di 10mila invasi, che trattengono l’acqua quando ci sono forti precipitazioni. Ormai i cambiamenti climatici provocano sempre più frequenti bombe d’acqua in poche ore che distruggono città alternate a lunghi mesi di siccità.

Un’altra conseguenza della siccità è il prezzo di frutta e verdura che nelle ultime settimane sono risaliti, anche a causa della irregolarità della produzione.

Secondo Coldiretti:

«Preoccupa il brusco abbassamento delle temperature in una situazione in cui il caldo anomalo ha provocato le fioriture anticipate di mandorli, peschi e ciliegi che sono ora particolarmente sensibili al freddo con il rischio concreto della perdita dei raccolti».

Rischio boom dei prezzi entro l’estate

A febbraio, i prezzi medi dei cavoli sono aumentati del 13% in più, ma il boom potrebbe arrivare in estate, quando i prezzi rischiano di arrivare a livelli assurdi. La carenza dell’acqua già nel 2022 ha provocato danni per 6 miliardi di euro e quest’anno si potrebbe arrivare a 8 miliardi. Insomma, sarà un conto salato da pagare al supermercato oltre al rischio di avere a che fare con una produzione scarsa di melanzane, peperoni, pesche, albicocche, zucchine, tutti prodotti tipicamente estivi, che con la carenza vedranno inevitabilmente l’aumento dei prezzi.

Stesso destino per riso e mais, strettamente legate all’acqua e quindi alla carenza di produzione. A causa della siccità, infatti, le oscillazioni di prezzo per molti prodotti che si trovano al supermercato diventeranno routine. In alcuni momenti certi ortaggi abbondano, in altri la scarsa produzione fa lievitare il prezzo e sono fenomeni che diventeranno sempre più frequenti.
Ma quando pioverà? A darci un’idea è il colonnello Mario Giuliacci, meteorologo e fondatore del sito meteogiuliacci.it, che prevede che tra fine febbraio e inizio marzo sono previste delle piogge ma poche per poterci salvare dalla siccità. Da oggi e fino al 28 febbraio sono previste piogge in Piemonte, Emilia Romagna, Lazio e Campania ma non basteranno a scongiurare scenari drammatici.