Si prevede un’altra stagione con il rischio di rimanere senza acqua? L’allarme siccità continua a non dar pace all’Italia. Il governo sta studiando il nuovo decreto che dovrebbe arrivare a fine marzo e che conterrà il nome del nuovo commissario fino al prossimo 31 dicembre, oltre a tutti i provvedimenti urgenti sul tema, tra cui anche una cabina di regia.

Intanto la Coldiretti ha stimato 6 miliardi di euro di danni causati dalla mancanza di acqua sulla produzione agricola.

Insomma, la situazione è critica.

Allarme siccità, ecco dove scattano razionamenti e stop all’acqua potabile

Quello che è certo, è che il governo prevede un piano anti siccità per step. Oltre alla nomina del commissario, si prevedono interventi urgenti per quattro zone: Valtellina, il Po, l’Agro pontino, l’Adige. Ma nei prossimi mesi non si escludono anche altre zone. Tra le idee, quella di creare laghetti per la raccolta d’acqua a uso agricolo e all’aumento della capacità degli invasi. Ovviamente – come ha sottolineato la Lega – per fare tutto ciò servono investimenti consistenti. Salvini, durante un convegno sulla crisi idrica, ha detto che il governo sta pensando a “una campagna di comunicazione più impattante per attutire il fenomeno della crisi idrica”.

Intanto, però, in alcune regioni si è deciso di procedere ai razionamenti. L’emergenza siccità, infatti, si sta aggravando e c’è molta preoccupazione per i mesi estivi. In Trentino Alto Adige ci si sta muovendo con i razionamenti dell’acqua potabile. La dirigente generale dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia, Laura Boschini, ha invitato i comuni a vietare l’uso dell’acqua potabile per innaffiare fiori e giardini. L’acqua potabile, insomma, resterà solo per uso prioritario. Ecco perché i Comuni dovranno introdurre delle restrizioni, ossia l’acqua dovrà essere usata per bere ma non per lavare le automobili o irrigare giardini.

I Comuni del Trentino, riceveranno una lettera in cui si prevede il censimento di acqua potabile per poi portare avanti degli interventi per ridurre i consumi.

La situazione in Trentino Alto Adige

In Alto Adige, il presidente della Provincia autonoma Arno Kompatscher, ha pensato ad una ordinanza in cui raccomanda a tutti di usare l’acqua in modo parsimonioso. I coltivatori di frutta dovranno usare l’irrigazione antibrina solo per stretta necessità e i gestori di acquedotti pubblici dovranno prevedere delle turnazioni dei prelievi.
Il Trentino Alto Adige, insomma, ha deciso di muoversi per tempo e portare avanti questo piano di razionamento. Ma le criticità sono diffuse anche in altre regioni. Ecco perché non si può escludere un piano nazionale. Proprio come ha fatto intendere il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha chiesto proprio una strategia nazionale e trasformare le cave in dei veri e propri bacini.