L’emergenza siccità continua a far paura all’Italia, non tanto in questo momento, in cui ancora il clima è mite, ma piuttosto in un’ottica futura. Infatti, con l’arrivo dell’estate e del caldo intenso, considerando anche i cambiamenti climatici in atto, il rischio di ritrovarsi con una carenza di acqua non è da escludere. Nel nord-ovest i bacini idrici sono sempre in crisi. Ecco perché il governo Meloni ha pensato ad un commissario straordinario fino al 31 dicembre 2023. Questo prevede «un incarico rinnovabile e con un perimetro molto circostanziato di competenze».

Durante l’ultima cabina di regia, che si è svolta ieri, con la presenza di alcuni ministri, è emerso che il governo è intenzionato a lavorare per un piano nazionale di intesa con le Regioni e una campagna di sensibilizzazione.

Continua l’emergenza siccità, cosa vuole fare il governo, arriva il commissario straordinario fino al 31 dicembre

Alla fine dell’incontro, si è arrivati alla conclusione di avviare una cabina di regia per « accelerare e coordinare la pianificazione degli interventi infrastrutturali di medio e lungo periodo» e sbloccare alcuni interventi urgenti. A tal proposito si parla di aumento della capacità degli invasi e gestione delle acque reflue. Ma anche sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque e revisione del fabbisogno idrico nazionale. Entro la fine di marzo, inoltre, dovrebbe arrivare il famoso decreto acqua in Consiglio dei ministri.
La situazione è ancora in divenire. Ecco perchè non è ancora possibile escludere nemmeno l’ipotesi razionamenti, che però è di competenza delle regioni come avvenuto la scorsa estate. Secondo Musumeci saranno decisive le precipitazioni nelle prossime settimane , soprattutto in Lombardia e Piemonte.

Razionamenti acqua e dissalatori

Il governo, inoltre, vorrebbe investire in dissalatori e depuratori e non usare l’acqua potabile per irrigare i campi. Tutto ciò per evitare possibili razionamenti, anche se secondo l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa il rischio c’è ancora.


Va anche detto, che secondo gli studiosi, quest’anno la siccità potrebbe essere ancora peggio dello scorso anno. In caso di razionamenti futuri, questi potrebbero scattare per usi non domestici in Piemonte, in alcune zone del Po e Pianura Padana, vicino al Lago di Garda e anche in alcune zone tirreniche dell’Italia centrale. Se la situazione dovesse peggiorare non si può escludere un razionamento dell’acqua per uso domestico in alcune fasce orarie.
Per quanto riguarda la possibilità di dissalatori, invece, i giorni scorsi, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida ha parlato proprio della creazione di nuovi invasi, il potenziamento dell’attuale rete idrica. E l’introduzione di nuovi e più potenti dissalatori”.
Di questi ne esistono tre tipi, i dissalatori a evaporazione, quelli a permeazione e i dissalatori a per scambio ionico.
Grazie a questi impianti, l’acqua viene riscaldata e poi raffreddata e recuperata.