Continua l’allarme siccità in tutta Italia, in particolare al Nord, dove la mancanza di pioggia e le temperature molto alte del periodo stanno causando una vera e propria allerta con il rischio dello stato d’emergenza per evitare danni gravi al settore agricolo e agli allevamenti. Il governo sta cercando di trovare una soluzione anche se Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha chiarito che in questo momento non è facile fare previsioni ma che in molte zone italiane la situazione è drammatica: “Ci aspettiamo che quasi tutto il Paese, nel corso delle prossime settimane, entri in zona rossa“.

Stato d’emergenza in vista e razionamento diurno dell’acqua

A luglio potrebbe scattare anche lo stato d’emergenza mentre le zone rosse potrebbero aumentare nel corso delle settimane. In Lombardia, intanto, è già scattato lo stato d’emergenza con limiti all’uso dell’acqua e la sospensione degli attracchi in alcune zone del lago Maggiore. In altre regioni come Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, la situazione rimane grave e il razionamento dell’acqua è ancora previsto da alcuni comuni. Non è da escludere che con un peggioramento della situazione potrebbero arrivare nuove decisioni per limitare l’uso domestico su scala nazionale.

Intanto, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio a SkyTg24 ha annunciato che il governo sta valutando lo stato d’emergenza:

«I criteri li stiamo definendo con le regioni e soprattutto le misure. Penso nelle prossime giornate, al massimo prossime settimane avremo chiare le misure e potremo fare la dichiarazione, non è da escludersi il razionamento diurno dell’acqua. Siamo a 40-50% di quantità di acqua piovuta in meno rispetto alle medie degli ultimi anni e fino al 70 per cento di neve in meno».

Allarme siccità, a rischio anche l’acqua in bottiglia?

E per quanto riguarda l’acqua in bottiglia, che cosa potrebbe succedere? Il timore è che nei supermercati potrebbero mancare le bottiglie di acqua minerale.

Come riporta Il Fatto Quotidiano, che ha dato voce ad alcune aziende produttrici, i dubbi e i timori ci sono ma i produttori hanno voluto rassicurare in un certo senso. Ad esempio, il gruppo Sanpellegrino, che controlla il marchio Levissima, ha fatto sapere che “si è deciso di diminuire l’emungimento di una quantità di acqua in linea con la naturale ricarica dell’acquifero, in un’ottica di tutela a lungo termine”. Ettore Fortuna, vicepresidente di Mineracqua, ha rassicurato sulla presenza delle bottiglie d’acqua sugli scaffali:

“I percorsi sotterranei delle acque minerali raggiungono profondità rilevanti, anche di diverse centinaia di metri, impiegando decine di anni. La lunga durata del percorso farebbe sì che le sorgenti non si esauriscono così facilmente nei periodi di siccità”

Nessun allarme quindi per l’acqua in bottiglia ma resta invece quello per la siccità, mentre le ultime previsioni parlano dell’ondata di calore che dovrebbe durare altri 10 giorni.