Insomma ma quando si possono accendere questi termosifoni?” La domanda posta da molti sembra più che lecita. Quest’anno il tema riscaldamento continua a creare una certa confusione. Prima c’è stato l’avvio del piano di razionamento gas e poi le nuove date di accensione dei riscaldamenti. Come se non bastasse, a causa delle temperature molto miti di ottobre, molti Comuni italiani hanno deciso di spostare ancora le date già prorogate dal piano del governo. Il risultato è che solo in questi giorni sono scattati i primi ok ai termosifoni in gran parte della zona E.

In città come Milano, Torino, Bologna e altri comuni del Nord Italia, l’avvio dell’accensione dei riscaldamenti, è scattato solo a partire dal 3 novembre in poi. Ora toccherebbe a gran parte delle città che fanno parte della fascia D, che comprende Ancona, Firenze, Roma, Genova etc. In realtà, anche per questa fascia climatica iniziano le proroghe.

Nuova data accensione riscaldamenti anche a Roma

A Firenze e negli altri Comuni che fanno parte di questa zona per adesso rimane fissa la data dell’8 novembre per poter accendere i riscaldamenti. A Roma, il sindaco ha deciso di posticipare di altre tre settimane. Quindi i termosifoni si potranno azionare dal 21 novembre, per due ore in meno al giorno e con un grado in meno. Si potranno poi spegnere il 31 marzo. Quindi, non sarà possibile andare oltre le 10 ore al giorno.
Le misure del Governo avevano suggerito l’accensione a partire dal giorno 8 novembre per tutte le città che fanno parte della fascia climatica D ossia:

“Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì’, Genova,Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Verona, Vibo Valentia, Viterbo”

In sintesi, a partire da martedì 8 novembre, i cittadini potranno accendere i riscaldamenti per queste città.

Tranne a Roma, dove il Comune ha deciso per misure più restrittive rispetto a quelle suggerite dal Governo. Con questa misura, si potrebbe garantire un risparmio di 1.500 euro ai Comuni e in più saranno ridotte del 20% le emissioni di inquinanti nell’atmosfera.

Chi farà i controlli

Fino ad oggi, il meteo ci ha garantito belle giornate e temperature decisamente più alte della media. Lasciando stare gli ultimi giorni di maltempo, le previsioni annunciano il proseguimento della novembrata. Per questo motivo sono ancora pochi gli italiani che hanno effettivamente acceso i riscaldamenti. Nelle prossime settimane, quando la percentuale salirà drasticamente, ci si inizierà a chiedere di nuovo come funzionano le nuove regole previste dal governo e chi farà i controlli. Per quanto riguarda le abitazioni private, il limite alle temperature sarà di 19 gradi con due gradi tolleranza, valori che valgono per tutte le abitazioni private.

Dove sono presenti le valvole termostatiche è il singolo utente ad adeguare le temperature, non superando la soglia, mentre qualora queste non siano presenti sarà fondamentale rispettare il limite in tutti i piani. Per quanto riguarda i controlli, il governo ha confermato che spettano alle autorità competenti, molto probabilmente agli ispettori del Comune, ma che difficilmente sono previsti controlli porta a porta nelle abitazioni singole, piuttosto si punterà ai controlli nei condomi centralizzati, aziende e altre strutture dove è valido il nuovo piano gas.