Per la terza volta negli ultimi sei mesi, Fiat Chrysler Automobiles (FCA) interromperà la produzione presso lo stabilimento di assemblaggio di Belvidere, situato nel nord dell’Illinois. L’arresto programmato per una settimana inizierà il 13 febbraio. I lavoratori sono appena tornati al lavoro lunedì mattina dopo uno stop alla produzione di due settimane. Oltre alla produzione al minimo di Belvidere, FCA aveva precedentemente messo in pausa dal lavoro circa 6.500 lavoratori nello stabilimento di Windsor, Ontario, per due settimane a partire dal 13 gennaio.

I lavoratori dello stabilimento di Windsor costruiscono la Chrysler Pacifica e Dodge Grand Caravan, mentre i lavoratori di Belvidere costruiscono la Jeep Cherokee.

FCA: anche gli USA piangono, alcuni stabilimenti sono in difficoltà

È stato meno di un anno fa, il 26 febbraio 2019, che il portavoce di FCA, Jodi Tinson aveva annunciato l’eliminazione del terzo, o turno “C” a Belvidere, con la conseguente perdita di 1.371 posti di lavoro nello stabilimento. In una dichiarazione preparata alla stampa all’epoca, Tinson aveva citato la necessità di “allineare la produzione alla domanda globale”, come impulso per i licenziamenti.

Meno di tre mesi dopo, il 6 maggio, data in cui i licenziamenti sarebbero entrati in vigore, FCA ha annunciato che sarebbero stati licenziati altri 32 dipendenti, portando il totale a 1.403 posti di lavoro in meno, senza alcuna obiezione da parte del sindacato United Auto Workers (UAW).

Ovviamente ciò fa temere per il futuro dello stabilimento. Qualcuno ipotizza una chiusura definitiva visto che di recente FCA ha offerto pacchetti di separazione molto convienti a tutti i 3.900 dipendenti della fabbrica.  Vedremo dunque come si evolverà la situazione.

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