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Oggi: 05 Dic, 2025

Modello 730 e detrazioni: ecco quando le spese della moglie non si possono scaricare

Perché a volte le spese del coniuge non possono essere scaricate nel modello 730 e quali sono i casi in cui questo si verifica.
5 mesi fa
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modello 730
Foto © Investireoggi

Le regole delle dichiarazioni dei redditi in Italia sono abbastanza severe e ci sono casi in cui scaricare dal reddito degli oneri detraibili è impossibile. Uno dei casi più particolari è quello dei familiari a carico e delle spese intestate a loro. E in alcuni casi, anche per poche decine di euro, possono andare perdute per sempre. Nelle dichiarazioni dei redditi, sia con il modello 730 che con il modello Redditi PF, il dichiarante è colui che è formalmente il titolare della dichiarazione. La dichiarazione può essere singola o congiunta, nel caso in cui anche il coniuge debba presentare la dichiarazione.

Attenzione però: proprio in questo contesto si verifica una delle situazioni più diffuse di spese detraibili e rimborsi fiscali perduti.

“Buongiorno, oggi il mio CAF mi ha confermato che oltre 2.000 euro di spese sanitarie per interventi odontoiatrici di mia moglie sono andati persi e non potremo recuperare nulla. Secondo il mio CAF, mia moglie non ha capienza fiscale e io, che invece ne ho, non posso scaricare nulla perché le spese le ha sostenute mia moglie, che non è a mio carico. Ma allora a che serve la dichiarazione congiunta?”

Modello 730 e detrazioni: ecco quando le spese della moglie non si possono scaricare

Dichiarazione congiunta non significa che i redditi di marito e moglie si fondono, né che anche le spese si fondono. La dichiarazione congiunta può essere utilizzata dalle coppie, siano esse coniugate o unite civilmente, che decidono così di presentare un unico modello 730 e scegliere il sostituto d’imposta che deve effettuare i conguagli, dell’uno o dell’altro.

Naturalmente, si tratta di un’opzione riservata a chi possiede i requisiti per presentare il modello 730.

Oltre a semplificare la procedura, la dichiarazione congiunta serve anche per compensare i due risultati della dichiarazione. Per esempio, quando uno dei due ha un credito fiscale e l’altro un debito, le due situazioni si compensano. E se rimane un credito a favore del dichiarante, il rimborso arriverà dal datore di lavoro di quest’ultimo. Nel caso opposto, le trattenute avverranno sempre con lo stesso meccanismo e dallo stesso datore di lavoro.

Attenzione però: come dimostra il caso del nostro lettore, anche se si uniscono le dichiarazioni dei coniugi, sia i redditi che gli oneri seguono le regole generali. E rimangono collegati al diretto interessato. In altre parole, i redditi non si sommano, e le spese non possono essere spostate dal dichiarante al coniuge o viceversa.

I familiari a carico e quelli non a carico nella dichiarazione dei redditi congiunta

Salvo il caso in cui il coniuge sia a carico del dichiarante, solo chi ha sostenuto la spesa può scaricarla. In sintesi, solo il coniuge con un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro può consentire all’altro di portare in detrazione le spese sanitarie, assicurative, di ristrutturazione e simili, anche se le ha sostenute lui direttamente.

Nel caso di un coniuge sotto i 24 anni, il limite per essere considerato a carico non sale a 4.000 euro. Perché in genere questo limite vale solo per i figli al di sotto dei 24 anni che con reddito fino a 4.000 euro sono ancora a carico del genitore.

Il nostro lettore, nel quesito, rientra evidentemente nella casistica particolare di un coniuge che, non essendo a carico, scarica singolarmente e a proprio nome gli oneri detraibili. Non avendo capienza fiscale, non può recuperare nulla.

E questo non incide minimamente sull’esito della dichiarazione congiunta, perché, di fatto, le due dichiarazioni restano distinte e separate. E si uniscono solo dopo aver calcolato i rispettivi risultati.

Esempi pratici di situazioni particolari nel modello 730 tra dichiarazione congiunta e oneri detraibili

Facciamo un esempio pratico. Una dichiarazione congiunta in cui il marito ha 20.000 euro di reddito e la moglie 2.000 euro di reddito, consente al primo di scaricare anche le spese sanitarie da 2.000 euro sostenute dalla moglie. In questo caso, infatti, la moglie è considerata a carico del marito e le spese da lei sostenute rientrano nel conguaglio fiscale del coniuge.

Il marito, dunque, avrebbe diritto a un rimborso IRPEF di 380 euro (il 19% di 2.000 euro).

Se invece la moglie avesse, ad esempio, 10.000 euro di reddito, le spese sanitarie andrebbero scaricate da lei e soltanto da lei. In questo caso, anche se non ha capienza fiscale e non riesce a recuperare nulla, il marito, pur essendo il dichiarante nel modello 730, non può assorbire quelle spese. Il rimborso da 380 euro non esiste in questa situazione.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.