I mediocri hanno vinto e il regime si chiama Mediocrazia: un’analisi politica spietata

Un'analisi politica e culturale della nostra epoca: cos'è la Mediocrazia, il regime nel quale hanno vinto i mediocri. E noi lo permettiamo.
8 anni fa
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Si torna a parlare di ‘Mediocrazia’, un libro che ha avuto un grande successo in Francia e Canada, e decisamente meno in Italia. L’autore è un filosofo canadese di nome Deneault e per entrare immediatamente in medias res, ecco l’incipit: “Non c’è stata nessuna presa della Bastiglia, niente di comparabile all’incendio del Reichstag e l’incrociatore Aurora non ha ancora sparato nessun colpo di cannone. Tuttavia, l’assalto è stato già lanciato ed è stato coronato dal successo: i mediocri hanno preso il potere”.

Ma chi sono davvero i mediocri? E come funziona la Mediocrazia? Ma soprattutto: cosa fare per strappare il potere ai mediocri?

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La Mediocrazia o governo dei mediocri: ma chi sono?

Il primo elemento da sottolineare – dal momento che il termine potrebbe essere inteso in un senso un po’ semplicistico – i mediocri non sono gli incompetenti, anzi. Per ‘mediocre’ bisogna intendere colui che non è né incompetente né eccessivamente competente: il ‘mediocre’ deve essere una buona macchina da lavoro, deve saper ragionare intorno ai compiti tecnici che gli sono affidati, ma non deve andare oltre. Deve essere ingranaggio: cioè deve ‘funzionare’ ed essere ‘funzionale’, ma non deve mai inceppare il sistema ben oliato della Mediocrazia. Fondamentale nella produzione dei ‘mediocri’ è la scuola: ad esempio, se vogliamo utilizzare la categoria del filosofo canadese, la recente riforma renziana della ‘Buona scuola’ è mediocratica; cioè intende trasformare la scuola in una fucina di mediocri nel senso appena spiegato. Nessuna capacità critica, ma soltanto risoluzione del problema immediato, senza ragionare mai sui presupposti.

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I mediocri lavorano su rapporti informali: giocare il gioco – questa la Mediocrazia

Una delle attività preferite dai ‘mediocri’, nel senso che si dà nel libro, è quello che viene definito il ‘giocare il gioco’, cioè una tessitura di relazioni informali, basate sul tacere una cosa compiuta da uno, rivendicare qualcos’altro compiuto da un altro, e così via.

Si tratta, poi, di essere sempre a metà strada in ogni situazione lavorativa di un certo peso: non dare troppa ragione a uno né troppa a un altro, vedere dove va il vento e dirigersi in quella direzione. Se non fosse canadese, sembrerebbe proprio che stesse parlando dell’entourage di Matteo Renzi.

L’obiettivo del mediocre, lasciando la parola a Deneault, è “piegarsi in maniera ossequiosa a delle regole stabilite al solo fine di un posizionamento sullo scacchiere sociale”. Insomma, quello che un tempo si chiamava ‘conformismo’ e che è sempre, in un paese come l’Italia, l’anticamera della corruzione. Come funziona la politica e cosa ci attende in Mediocrazia?

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