Ieri, domenica 26 marzo, è andata in onda una nuova puntata de Le Iene, il programma dell’autore televisivo Davide Parenti, che anche nel weekend si conferma come uno dei più visti dai telespettatori da casa, sopratutto da coloro che appartengono alla fascia di età più bassa. Il servizio più importante mandato in onda nella serata di ieri ha avuto per protagonista, nuovamente, la protesta dei tassisti. Le Iene, stavolta, sono andate a parlare direttamente con loro, a Milano. Erano inferociti.

Tassisti sul piede di guerra

La “Iena” Maisano si è recato nel capoluogo lombardo per dare la parola ai tassisti, che nel corso della settimana avevano protestato a lungo contro il servizio mostrato dal programma di Italia Uno sette giorni prima, dove veniva messa in luce una differenza sostanziale tra i tassisti “tradizionali” e gli autisti di “Uber”.

Mentre l’applicazione più “odiata” da coloro che guidano il taxi in Italia prevede il pagamento con carta di credito, con i pagamenti da parte degli utenti dunque rintracciabili, non si può dire lo stesso per i tassisti. Quest’ultimi, un discreto numero, ricevono i soldi in contanti da chi ha usufruito del servizio, senza emettere fattura, scontrino eccetera. Marco Maisano, durante il servizio, ha avuto un incontro con un commercialista di Milano, che ha avuto tra i suoi clienti numerosi tassisti.

L’uomo ha mostrato in che modo si possa configurare uno studio del settore di 1.100 euro al mese, nonostante la cifra possa essere di gran lunga superiore, senza incappare in alcuna verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate. Alla luce di ciò, l’inviato delle “Iene” ha cercato di avere delle spiegazioni da parte degli stessi lavoratori, ma il clima non è stato amichevole nei suoi confronti, anzi. In più di un’occasione, Maisano ha ricevuto spinte e aggressioni verbali da parte dei presenti, senza avere la possibilità di instaurare un colloquio.

Sul caso, viste anche le ultime criticità emerse, si tornerà a parlare quasi sicuramente nelle prossime puntate.

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