Con l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, le fasce di percettori più colpite sono quelle over 40. Ancora con figli a carico (anche se maggiorenni), skill ormai obsolete e spesso una preparazione non adeguata agli standard attuali.

Per questo motivo, il governo Meloni ha cercato di compensare l’annullamento dell’Rdc con l’istituzione di corsi di formazione ad hoc per tutti quelli che dal 1 agosto saranno senza sussidio. E forse senza lavoro.

I problemi logistici e burocratici sono molti, ci si chiede se sarà possibile occupare centinaia di migliaia di attuali percettori entro poco meno di sette mesi.

Oltre questi profili, l’esigenza della ricerca di un lavoro coinvolge anche figure regolarmente occupate che, causa covid e crisi si sono ritrovate senza più un lavoro.

Nell’attesa di sapere come si procederà con i corsi di formazione, per capitalizzare al meglio il tempo e non farsi trovare impreparati, è possibile preparare un curriculum ad hoc e seguire alcuni consigli per presentarsi “giovani” ad un colloquio di lavoro.

Trovare lavoro a 50 anni: come preparare il curriculum

Uno dei problemi che riscontrano persone over 50 nel cercare lavoro è la loro identificazione con figure professionali cosiddette “overqualified” (troppo qualificate) o obsolete, cioè con conoscenze non più aggiornate. Quest’ultimo è un fenomeno classico nel settore IT, con l’informatica di oggi che spinge sui più giovani, lasciando indietro chi non è riuscito a stare al passo con i tempi.

Queste persone si trovano in un limbo: non abbastanza skillate per il loro lavoro ma troppo per mansioni più abbordabili, che tra l’altro prevedono remunerazioni inferiori.

In questi casi, conviene elaborare un curriculum che metta in evidenza tutti i lavori svolti in ordine cronologico inverso (con ultima occupazione in prima posizione) e dia risalto all’esperienza accumulata negli anni.

Importante è però non andare troppo oltre negli anni (massimo 10-15), specie chi ha molte esperienze di lavoro, perché un CV eccessivamente lungo è dispersivo e poco interessante.

Tra l’altro metterebbe in evidenza l’età.

Seguendo questo ragionamento, è consigliabile anche non inserire la data di laurea, ma solo la qualifica e l’università.

Infine, ottenere il massimo dalla descrizione sintetica del profilo professionale: se da un lato l’età è un limite per chi deve trovare un lavoro a 50 anni, dall’altro è un’opportunità poter sfoggiare tutta l’esperienza accumulata nel tempo, facendo leva sulla solida storia lavorativa (sempre senza menzionare la durata).

E la foto? Sicuramente una in cui l’aspetto sia giovanile e propositivo, ma assolutamente attuale e corrispondente alla realtà; da evitare del tutto immagini meno recenti nel tentativo di apparire con qualche anno di meno.

Consigli per un eventuale colloquio

Se viene superata la prima fase, ovvero l’analisi del curriculum, rimane un ultimo ostacolo: il colloquio. In questo caso il fattore età è stato affrontato con successo.

Trovare lavoro a 50 anni non è facile se ci si pone con supponenza o con la presunzione che siano gli altri a doversi adattare.

Basta essere se stessi e non tentare di emulare i più giovani, sia nell’abbigliamento che nell’atteggiamento; il consiglio è invece quello di essere molto propositivi, parlare utilizzando verbi che spingono all’azione (collaborare, supportare, proporre, migliorare, pianificare, ecc.), mostrare sicurezza e fermezza e al tempo stesso disponibilità.