È uno dei punti più discussi del pacchetto di misure introdotte con il nuovo Decreto Lavoro 2023: il taglio del cuneo fiscale e contributivo. Il decreto è stato approvato dal Consiglio dei ministri l’1 maggio, data incredibilmente simbolica, e porta con sé moltissime novità. Concentriamoci oggi sul taglio del cuneo fiscale voluto dal governo Meloni. Quanto vale esattamente? Quanti soldi in più si troveranno in busta paga i lavoratori nelle varie fasce di reddito? A livello generale sappiamo che porta all’incirca 100 euro in più fino a novembre.

Tra luglio e dicembre aumenterà di altri 4 punti, senza incidere sulla tredicesima. Salirà da 2 a 6 punti quindi lo sconto sui contributi previdenziali a carico dei lavoratori per i redditi lordi fino a 35mila euro, ovvero fino a 2.692 euro al mese. Per i redditi fino a 25mila euro salirà da 3 a 7 punti.

Un intervento già proposto in passato: il governo Draghi aveva portato un taglio del cuneo del 2%, riducendo però anche l’Irpef portando da 5 a 4 le aliquote previste. Il governo Conte II aveva invece introdotto il bonus Renzi, con l’erogazione di 100 euro mensili per i redditi fino a 26.600 euro lordi con un decalage fino a 40mila euro. Scopriamo come questo taglio del cuneo fiscale del governo Meloni influenzerà le buste paga per fascia di reddito.

Taglio del cuneo fiscale col Decreto Lavoro: l’aumento in busta paga per retribuzioni fino a 22mila euro

Il nuovo taglio del cuneo fiscale e contributivo introdotto col Decreto Lavoro 2023 va a sommarsi con l’intervento precedente previsto nella manovra approvata a dicembre 2022. Il governo Meloni ha infatti rifinanziato il taglio del 2% introdotto da Draghi fino ai 35 mila euro, portando la riduzione al 3% fino a 25 mila euro. Cosa comporta in termini di aumenti in busta paga? Le simulazioni effettuate da De Fusco Labour & Legal e rielaborate da La Stampa ci svelano che:

  • in caso di retribuzione lorda di 10 mila euro annui, si sommano al precedente intervento altri 25,67 euro in più in busta paga, per un totale annuo di 269 euro e 50 centesimi;
  • chi percepisce una retribuzione di 12.500 euro all’anno, vedrà in busta paga altri 32 euro e 8 centesimi in più, per un totale annuo di 336 euro e 90 centesimi;
  • per i 15 mila euro di reddito si parla di 38 euro e 50 centesimi in più, circa 404 euro annui;
  • chi percepisce una retribuzione lorda di 17.500 otterrà ulteriori 38,41 euro, ovvero 403,30 euro in più l’anno;
  • con 20 mila euro annui di retribuzione lorda lo sconto è di 43,90 euro, per un totale annuo di 460,90;
  • per i 22.500 euro si vedranno 49,38 euro in più in busta, per un totale annuo di 518,50 euro.

L’aumento in busta paga per retribuzioni fino a 35mila euro

Questa è invece la simulazione del taglio del cuneo fiscale per redditi superiori:

  • chi guadagna 25 mila euro l’anno lordi otterrà circa 55 euro in più, 578 euro annui totali;
  • chi percepisce 27.500 euro otterrà 60 euro in più annui e in totale 543 euro;
  • nel caso di 30 mila euro annui di reddito in busta paga ci saranno 57,56 euro in più per un totale annuo di 542 euro;
  • nella fascia dei 32.500 euro di reddito aumenta la busta paga di 61 euro per 549 euro totali annui;
  • chi percepisce 35 mila euro vedrà in busta paga 65 euro e 70 centesimi in più, per un totale di 591 euro annui.

Taglio del cuneo fiscale e contributivo per i dipendenti pubblici: come funziona

Cosa comporta il taglio del cuneo fiscale e contributivo per i dipendenti pubblici? Secondo le previsioni de Il Messaggero, comporterà un aumento dai 48 ai 65 euro netti in busta paga:

  • gli operatori e gli assistenti della prima e della seconda area dei ministeri con una retribuzione media annua inferiore a 25mila euro vedranno in busta paga un aumento netto mensile di 54,80 euro che, con il taglio precedente, raggiungeranno i 96 euro. Chi guadagna 29.258 euro l’anno, vedrà un aumento del 61,60 euro in più per 93 euro di beneficio complessivo;
  • per chi lavora nelle agenzie fiscali, l’aumento netto mensile in busta paga sarà di 64 euro;
  • per infermieri e insegnanti con una retribuzione media di 29.834 euro, l’aumento mensile sarà di 58,50 euro con un beneficio complessivo di 91,2 euro;
  • per chi lavora nella sanità e percepisce in media hanno una retribuzione di 31.623 euro, l’aumento netto mensile sarà di 59,4 euro, per un totale di 89,10 euro;
  • i dipendenti di l’Inps e l’Inail con retribuzioni massime di 35 mila euro, vedranno un aumento netto mensile in buste paga di 64,9 euro per un totale di 97,4 euro netti mensili.