Torniamo a parlare di offerta di lavoro con stipendio basso, o palesemente non congruo alle ore di lavoro e alle mansioni/competenze richieste. Si perché parlare di stipendio basso in senso assoluto non è propriamente corretto.

Come capire se ti stanno offrendo troppo poco per un lavoro

Lasciamo da parte per un momento le offerte di lavoro palesemente ridicole. Quelle degli annunci che restano aperti per la selezione per mesi. Quelle dei datori che, in molti casi, puntano il dito contro il reddito di cittadinanza, “reo” di aver dato ai candidati la possibilità di rifiutare lo schiavismo o qualcosa di simile.

Facciamo finta, per un attimo, di vivere in un paese in cui non esistono le finte partite IVA o i contratti part time di 40 ore a settimana (proposti dagli stessi datori di lavoro di cui sopra)

La giusta retribuzione, come calcolarla

Iniziamo con il dire che non esiste una regola esatta. L’unico punto fisso è dato dai contratti collettivi nazionali del lavoro che, però, si limitano a fornire la soglia minima sotto la quale lo stipendio per uno specifico ruolo non deve scendere. Stare poco al di sopra di quella soglia però non necessariamente significa prendere uno stipendio giusto.

In mancanza di riferimenti fissi, la prima cosa che chi riceve un’offerta di lavoro (o chi vuole chiedere un aumento in busta paga) fa, è quella di “guardarsi intorno”. Sostanzialmente vedere quanto guadagna chi fa lo stesso lavoro. Giusto o sbagliato? Dipende. Sicuramente è un elemento che aiuta a farsi un’idea. A patto di non prenderlo come dogma. Ci sono infatti alcune condizioni e variabili da considerare. In primis le caratteristiche e le dimensioni dell’azienda nonché il settore in cui opera (che può essere più o meno tecnico e selettivo). Lato soggettivo faranno la differenza gli anni di esperienza accumulati in un ruolo specifico.

Online si trovano anche calcolatori di stipendi.

Il reddito di cittadinanza non può esistere senza flat tax

Il reddito di cittadinanza sta per essere riformato in maniera drastica al punto che, per i cd occupabili, non esisterà più. No al sussidio per chi rifiuta offerte di lavoro. Ma il punto è se arriveranno! Al suo posto subentrerà la MIA. Che il reddito di cittadinanza, così formulato, non abbia funzionato e abbia offerto il fianco ad abusi e truffe è innegabile. La vera sfida però sarebbe stata mantenerlo abbassando contestualmente il costo del lavoro. Perché da un lato si dava la possibilità ai disoccupati di rifiutare offerte di lavoro che, più che di stipendio basso, odorano di schiavismo; dall’altro avrebbe reso più sostenibili le assunzioni.

La migliore risposta da dare se al colloquio di lavoro ti offrono uno stipendio basso

La risposta pungente ci è stata suggerita da un lettore che ci ha scritto per sfogarsi leggendo dell’ennesima dichiarazione di politici che puntano il dito contro i fannulloni del reddito di cittadinanza. “mediamente giovane” per il mondo del lavoro, a 43 anni si è visto offrire 700 euro nette per un lavoro di 44 ore a settimana. Visto che chi ci scrive vive a Roma a questo stipendio basso di suo bisogna togliere il costo della benzina. Nella lettera il ragazzo specifica infatti che la sede del lavoro offerto era impossibile da raggiungere con i mezzi pubblici.

Ho chiesto al recruiter se l’azienda sarebbe stata disposta a regalarmi ogni 5 anni una macchina nuova del valore di 28 mila euro. Una bella vettura nuova fiammante del segmento C. Un po’ perplesso mi ha risposto di NO. E allora gli ho esposto il mio calcolo: mi stavano offrendo uno stipendio che sarebbe stato equo tutto al più per un lavoro di 30 ore settimanali. Loro però me ne chiedevano 44. Quindi 14 ore di lavoro gratis. Significa (senza tener conto della penalizzazione per i contributi pensione non versati) regalare all’azienda 5650 euro l’anno. Quindi accettando avrei regalato io a loro la macchina ogni 5 anni. Mi ha congedato con un “le faremo sapere”. E so che, per fortuna, non li risentirò.