Da un virtuoso esempio di welfare ad un peso, un macigno per il nuovo governo: il reddito di cittadinanza sarà abolito, come sappiamo bene, a partire dal 1 gennaio 2024, sostituito da altre forme di sostegno, non ancora identificate. Per il 2023 ci saranno alcune novità, introdotte con la riforma sulle misura di sostegno al lavoro, che riguardano i nuovi requisiti di accesso al sussidio.

Riduzione e obbligo di formazione: il nuovo volto del sussidio

La prima e più importante modifica al reddito di cittadinanza riguarda, la sua riduzione, prima di passare alla definitiva abolizione nel 2024.

I percettori del reddito, ovvero coloro considerati idonei al lavoro, i cosiddetti occupabili (tra i 18 e i 59 anni di età, senza minori o persone con disabilità in famiglia e in adeguato stato di salute) percepiranno il sussidio fino ai primi sette mesi dell’anno, agosto escluso quindi (diversamente dalla bozza uscita dal CDM che quantificava la durata in otto mesi), per poi dover accettare la prima proposta di lavoro offerta , pena il decadimento del sostegno.

Non solo, ma dal 1 gennaio 2023, data di entrata in vigore della Legge di Bilancio, gli occupabili sono tenuti a seguire corsi di formazione che li guideranno nella ricerca di un posto di lavoro; chi non partecipa alla formazione perderà il diritto al sussidio.

Chi manterrà il reddito di cittadinanza nel 2023?

La stretta portata dalla riforma sul reddito di cittadinanza non colpirà, al momento, i nuclei familiari che includano minorenni, persone con disabilità, donna in gravidanza e over 60. Tradotto in numeri, parliamo di 635mila famiglie e per loro il sussidio sarà erogato, senza obbligo di accettare l’offerta di lavoro, fino al 31 dicembre 2023.

A partire dall’anno successivo, come detto, non ci sarà più il reddito di cittadinanza, ma altri sostegni per garantire un’entrata minima.

È anche importante ricordare che percepire compensi per un massimo di 3.000 euro da lavoro stagionale ed intermittente non concorre alla determinazione del beneficio.

Requisiti RDC 2023

Per ricapitolare la nuova situazione, schematizziamo quelle che sono le condizioni attuali per mantenere il reddito di cittadinanza fino al 31 luglio:

  • far parte di una famiglia in cui siano presenti disabili, anziani over 60 e donne incinte (erogazione del reddito prolungata al 31 dicembre 2023);
  • essere stabilmente residenti in Italia;
  • partecipare a corsi di formazione con frequenza obbligatoria nei primi 6 mesi del 2023 se si ha un’età compresa tra i 18 e i 59 anni se si è considerati occupabili;
  • accettare, entro il 31 luglio 2023 la prima offerta di lavoro.

Quest’ultimo punto, tuttavia, è ancora da definire, perché prima della riforma sul reddito di cittadinanza, era possibile rifiutare due offerte di lavoro considerate congrue con il tipo di formazione, con l’età e con la distanza dal luogo di residenza (massimo 80 Km raggiungibili in 100 minuti).

Ora il concetto di congruità sembra venire meno, anche se il Governo ha comunicato delucidazioni per inquadrare meglio la situazione, cosa che costringerebbe i percettori ad accettare qualunque offerta venga loro fatta in primo luogo.