Tra i nuovi lavori digitali uno dei più diffusi e richiesti è il copywriter. Ci sono siti e redazioni che assumono, anche da remoto. Tuttavia la maggior parte dei copywriter sceglie di lavorare come freelance. E il motivo è anche economico perché, pare, si guadagna di più. E veniamo proprio al punto: quanto guadagna un copywriter freelance nel 2023?
Lavoro copywriter: retribuzione media a parola (o a battuta)
A differenza di quanto avviene per le casse professionali, le tariffe dei copywriter sono meramente indicative.
Vita da copywriter freelance
Cosa c’è dentro la parola freelance? “Free”, quel prefisso non va sottovalutato. Parla di libertà. Ma i lavoratori a partita IVA oggi possono dire di non essere schiavi del lavoro? Il fatto di non avere orari, cartellini etc garantisce una maggiore flessibilità. Tuttavia se questo diventa essere reperibili a tutte le ore si rischia l’effetto contrario. Insomma: dire no al contratto per uscire dalla ruota del criceto e poi costruirsene una con le proprie mani non è molto sensato. Anche perché quella libertà ha un prezzo: meno tutele in caso di malattia, pensioni a rischio, niente ferie. Sappiamo tutti gli svantaggi del lavoro a partita IVA quindi aprirla ha senso se si ottengono anche i vantaggi connessi.
Per il mutuo servono i genitori
C’è una realtà che sembra non aver ancora preso atto del dinamismo del lavoro: quella bancaria.
Tommaso, copywriter senior e pubblicista, ci ha raccontato che ha ottenuto un mutuo solo grazie all’intervento dei genitori, ancora relativamente giovani e neo pensionati, che hanno accettato di firmare come garanti. “Ho impiegato anni a far capire ai miei genitori che lavoro faccio e perché è un lavoro a tutti gli effetti anche se non ho un datore. Ma evidentemente non sono stato altrettanto convincente con la banca”. I mutui per i lavoratori a partita IVA restano, ancora oggi, un’utopia (o comunque una realtà molto improbabile). Che lui avesse un reddito superiore al loro e fosse anche intestatario di un immobile di proprietà, alla banca non è minimamente interessato ai fini dell’approvazione della pratica. Un paradosso se pensiamo che anche un dipendente privato può perdere il lavoro visto che ormai il contratto a tempo indeterminato come lo si intendeva una volta non esiste praticamente più. Eppure in banca contratto batte ancora partita IVA, sempre.
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