Finalmente la questione del lavoro femminile è sotto gli occhi di tutti e viene preso sul serio anche dall’alto. Come dichiarato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per l’apertura della 61 esima edizione del Salone del Mobile a Milano, per contrastare la mancanza di lavoratori in tanti settori:

“Io penso che la prima soluzione a cui bisogna lavorare è il lavoro femminile”.

Qui abbiamo più volte analizzato le statistiche legate al problema. Gli ultimi dati freschi sull’argomento sono quelli dell’Osservatorio sugli ostacoli e le discriminazioni contro le donne nella ricerca del lavoro di Jobiri.

Questo svela che, senza giri di parole, per inserirsi nel mercato del lavoro e costruire un percorso all’altezza delle aspettative, le donne devono sottostare a ricatti. Devono ancora rispondere a domande scomode e pregiudizi e contrattazioni sfavorevoli. La carriera di una donna può essere pregiudicata già dal primo colloquio. Sì, perché nonostante sia vietato, le aziende che ancora chiedono alla candidata se intende avere figli, se ha un compagno, se è sposata e pensa di mettere su famiglia abbondano. Intanto, però, sono tanti i settori lavorativi italiani in cui manca personale.

Trovare nuove forze lavoro

Una soluzione per “tappare i buchi” di personale che imprenditori e datori di lavoro faticano a gestire, si deve puntare sul lavoro femminile in prima battuta. Come dichiarato da Giorgia Meloni:

“Credo che prima di arrivare al tema immigrazione si debba puntare, per esempio, sulla possibilità di coinvolgere molte più donne nel mercato del lavoro. Poi c’è il tema di incentivare la natalità, queste sono le priorità su cui lavorare. È oggettivo che noi in Italia abbiamo un problema di tenuta del nostro sistema economico e sociale dato dal fatto che per troppi anni non abbiamo investito sulla natalità e sulla demografia”.

Difficile fare figli in un mondo in cui lo stipendio non viene adeguato al costo della vita che, tra inflazione e crisi energetica, è alle stelle.

Poi aggiungiamo il costo delle case, la difficoltà di ottenere mutui o di trovare affitti e via dicendo. Inoltre, tante donne mancano sul mercato del lavoro perché sono quelle che si devono occupare quasi esclusivamente della famiglia, di figli e di genitori anziani.

Lavoro femminile come primo passo

Secondo Giorgia Meloni, quindi, il problema dell’occupazione potrebbe risolversi in vari modi e:

“Il modo sul quale lavora il governo non è risolverlo con i migranti ma risolverlo con quella grande riserva inutilizzata che è il lavoro femminile, perché alzando i livelli del lavoro femminile e portandoli alla media europea già i nostri dati cambierebbero molto, e lavorando sulla demografia e, quindi, sull’incentivazione della possibilità da parte delle famiglie di mettere al mondo dei figli. Questo è quello su cui il governo lavora”.

Certo, un’impresa non semplice, se teniamo conto delle statistiche sul lavoro femminile e sugli ostacoli che incontra. Tra questi, come già visto, non solo maternità e famiglia, ma anche a volte una mancanza di competenze tecniche ancora considerate poco “femminili”. Il governo, però, insiste:

“Abbiamo un disperato bisogno di rafforzare le competenze che mancano, allineare domanda e offerta di lavoro. […] Non possiamo accettare che mentre noi continuiamo ad accapigliarci sul Reddito di Cittadinanza le imprese dichiarino che in 4 casi su 10 hanno difficoltà a trovare manodopera qualificata per lavori che sono ottimamente retribuiti”.

Come fare per allineare le competenze, quindi? Secondo Meloni, creando un liceo del Made in Italy, che “deve partire ed è in dirittura d’arrivo”.

La creazione di un ecosistema favorevole delle imprese

Giorgia Meloni ha scelto di affrontare gli argomenti mercato del lavoro e lavoro femminile proprio al Salone del Mobile perché è un evento in cui:

“C’è il mondo delle imprese, vere e uniche creatrici, insieme ai loro lavoratori, di ricchezza.

E lo Stato deve sostenere e favorire la creazione di quella ricchezza”.

Questo evento è il luogo ideale per parlare delle questioni strategiche su cui il governo lavora, come quella:

“Della difesa del sistema imprenditoriale italiano e della difesa del marchio”.

L’intenzione è quella di creare:

“Un ecosistema favorevole alle imprese, con tasse giuste, giustizia e burocrazia al servizio dei cittadini. La prima di queste riforme è già sul tavolo: una delega con cui ci poniamo l’obiettivo di abbassare la pressione fiscale per le imprese e per il mondo del lavoro. Ci sono tante cose che vanno incentivate e noi ci stiamo lavorando a partire da un prossimo collegato alla finanziaria che arriverà in Cdm proprio sul tema del sostegno alle eccellenze”.

Intanto, però, la questione del lavoro femminile non si risolve con una dichiarazione di intenti. Serve un impegno serio per garantire alle donne il sostegno di cui hanno realmente bisogno, senza costringerle continuamente a lavori a termine e pagati meno perché potrebbero avere figli o valere meno dei colleghi uomini.