Non sono poche le novità in arrivo con il nuovo decreto lavoro 2023. Il Governo sta lavorando al provvedimento atto a ridisegnare, in special modo, quelle che sono le assunzioni a tempo determinato (contratti a termine), al fine di facilitare le imprese e allo stesso tempo agevolare i lavoratori. In particolare, risultano inserite in questa prima stesura del testo nuove regole sulla disciplina dei contratti e relative causali. Vediamo di cosa si tratta.
Decreto lavoro 2023, novità per i contratti a termine
Non si dovrà attendere molto per l’approvazione del nuovo decreto lavoro.
- esigenze temporanee e oggettive;
- esigenze di sostituzione di altri lavoratori;
- esigenze relative a incrementi temporanei dell’attività ordinaria.
In via del tutto eccezionale è inoltre possibile i contratti a tempo determinato fino a 36 mesi, ma in tali casi bisognerà presentare tale esigenza ai servizi ispettivi del lavoro, i quali appureranno la sussistenza di ragioni tecniche, produttive e organizzative della richiesta.
Cosa cambia con il provvedimento?
Si sta facendo incessante l’operato del Governo sulla possibile riforma del lavoro. La problematica relativa alla modifica del reddito di cittadinanza ha dato una bella accelerata e naturalmente si è colta l’occasione per rivedere anche altri passaggi importanti, come ad esempio quelli relativi ai lavori subordinati a tempo determinato.
- particolari esigenze previste dal CCNL e sottoscritte dai principali sindacati nazionali o da quelle aziendali;
- specifiche esigenze di tipo tecnico, organizzativo e produttivo non previste nella contrattazione collettiva e da presentare presso una delle apposite commissioni;
- esigenze dovute alla sostituzione necessaria di altri dipendenti.
Lo scopo del nuovo decreto lavoro 2023 è quindi quello di contenere i contratti a tempo determinato e far sì che tali assunzioni abbiano un’effettiva ragione d’essere. Restano comunque invariate le causali relative a contratti della durata di 24 e 36 mesi. Ribadiamo inoltre che tale testo potrebbe subire modifiche prima della sua approvazione. Quindi bisognerà attendere la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per aver un quadro finalmente completo e definitivo della nuova riforma in arrivo.